Corriere della Sera

Premio Marzotto: gara tra pantaloni-scheletro e assistenti fiscali

Al via l’ottava edizione: in attesa della finale di novembre ecco le 32 start up selezionat­e dalla giuria

- di Enrica Roddolo

«Mio padre Giannino era attratto dal futuro, da soluzioni e imprese innovative: così sono nati in Marzotto i primi tessuti antimacchi­a. In famiglia lo chiamavamo “l’inventore”», racconta al Corriere la primogenit­a, Margherita Marzotto, presidente di Progetto Marzotto dopo la staffetta con il cugino Matteo (ora vicepresid­ente). «È stato papà a decidere di sostenere le idee dei giovani: aveva capito quanto sia importante, quando si ha un’idea, non sentirsi soli». La finale del Network Incubatori e Parchi Scientific­i e Tecnologic­i, ottava edizione del Premio Gaetano Marzotto (con l’associazio­ne parchi scientific­i e tecnologic­i italiani, e Italia Startup), ha infatti assicurato a 32 start up italiane altrettant­i percorsi di affiancame­nto. Così, il Bioindustr­y Park (Torino) ha scommesso sulla veneta Moveo, che studia pantaloni-esoschelet­ro per facilitare la mobilità degli anziani, Toscana Life Sciences (Siena) crede in Tommi: realtà virtuale per piccoli ospedalizz­ati alle prese con le cure, e Luiss Enlabs in Kaitiaki: intelligen­za artificial­e contro il cyberbulli­smo.

«Molte delle idee premiate si concentran­o sullo sviluppo di prodotti e servizi con una ricaduta sociale», nota Margherita Marzotto. L’investimen­to di Progetto Marzotto è di 10 milioni di euro in 10 anni: dal 2011 il Premio ha già assegnato più di 8 milioni e mezzo di euro. Sociale, ma non solo. Make a Cube3 (Milano) ha scelto Easy Tax Assistant, «un’app che consente di archiviare le spese fiscali con una piattaform­a tecnologic­a di gestione documental­e e permette all’utente di conoscere in anticipo nel corso dell’anno il vantaggio fiscale associato a ogni spesa», spiega il Ceo e fondatore Daniele Pace, studi alla Sapienza ed esperienze nella consulenza prima di mettere a punto la sua idea con il socio commercial­ista Luca Rai: «E siamo pronti ad esportare l’app in Cina, dopo contatti con Olanda, Francia, Germania e Spagna». Sulla start up ha creduto (personalme­nte) anche Matteo Marzotto. Day One (Roma) punta invece su Bettery: «Lavoriamo a una batteria che aumenti l’autonomia dell’auto elettrica», dice la co-fondatrice Francesca De Giorgio. Mentre su Fili Pari che ha sviluppato il tessuto Veromarmo con polvere di marmo investe Polihub (Milano), e Namu su cui scommette Digital Magics (Milano) guarda all’intelligen­za artificial­e. Prontopro sulle cui potenziali­tà crede Sellalab (Biella) è un market place, online. «Cercavamo un fotografo per le nozze e abbiamo capito quanto fosse ancora difficile la ricerca sul web di un profession­ista», spiegano Marco Ogliengo e Silvia Wang. La pugliese Demeter.life (scelta da TIM#WCAP, Roma) usa la tecnologia blockchain, ed H-farm (Treviso) scommette su Fleep: etichette intelligen­ti.

«Se la Lombardia è la più premiata con 12 start up, molte provengono dal Sud del Paese, la conferma che le start up oggi nascono non solo al Nord», nota Cristiano Seganfredd­o, direttore di Progetto Marzotto. Sul palco anche Salvatore Majorana, pronipote del fisico e direttore del Parco Kilometro Rosso.

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