Wimbledon e Ceck non c’è feeling La vera impresa è di Berrettini
Avanti anche Fognini: 6 azzurri al 2° turno
Nascerà presto un nuovo sito internet, www.ceck13.it, ma l’operazione social non basta a sostenere le buone intenzioni: sull’erba di Wimbledon Marco Cecchinato si spegne subito, a riprova che puntellare con i fatti un grande exploit non è mai facile. Sedotti e abbandonati, assistiamo mestamente al lento inabissarsi dell’eroe di Parigi al cospetto del Next Gen meno quotato dall’ufficio marketing dell’atp, quell’alex De Minaur, baby canguro classe 1999 trapiantato in Spagna ad Alicante, che da numero 80 del ranking debutta sui prati di Church Road senza alcun timore reverenziale né del luogo né dell’avversario. Per il Ceck, una creatura sbiadita su fondo verde rispetto all’ossesso che era arrivato in semifinale sul rosso, un pomeriggio da dimenticare, affrontato come se non vedesse l’ora di archiviare la pratica sull’erba. Tre ore di battaglia per uscire in quattro set (6-4, 6-7, 7-6, 6-4), senza riuscire a sfruttare per due volte un break di vantaggio nel terzo, rispedito al mittente proprio ora che aveva messo un piede nel Rotary dei grandi: «Sono dispiaciuto perché ho avuto parecchie chance di far girare la partita dalla mia parte — ha ammesso l’azzurro —. Se non le sfrutti, è giusto perdere. Resta la soddisfazione per la semifinale a Eastbourne e la consapevolezza di poter dire la mia su tutte le superfici, erba compresa».
Erba voglio per Fabio Fognini (3-6, 6-3, 6-3, 6-2 al giapponese Taro Daniel rimediando a una falsa partenza) e Simone Bolelli (7-6, 7-6, 6-1 all’uruguaiano Cuevas da lucky looser), che al secondo turno si affronteranno in un derby italiano tra compagni di doppio e grandi amiconi. Ma la piccola impresa di giornata — mentre Djokovic, Nadal, Zverev e Del Potro debuttano con autorità e un’ecatombe di otto teste di serie saluta il tabellone femminile (Stephens, Svitolina, Vandeweghe, Rybarikova, Sevastova, Zhang, Kvitova, Sharapova) — è di Matteo Berrettini, il 22enne romano che non era stato fortunato nel sorteggio. Unico azzurro schierato contro una testa di serie al primo turno, l’americano Jack Sock (numero 15 del ranking e 18° del seeding), l’allievo di Vincenzo Santopadre ha battuto in rimonta l’avversario (6-7, 6-7, 6-4, 7-5, 6-2) confermandosi il miglior prospetto italiano.
Sei azzurri al secondo turno (Seppi, Fabbiano e Lorenzi tornano in campo oggi insieme a Federer-lacko e Tomova-serena Williams, i due grandi vecchi che insieme fanno 72 anni e puntano a 21 e 24 Slam...), più Camila Giorgi nel femminile, sono un microprimato di cui andare fieri senza montarsi troppo la testa. L’erba è infida, per definizione. Vero Ceck?