Corriere della Sera

Mattarella: irresponsa­bile chiudere i confini

Il Capo dello Stato in Estonia: «Gli arrivi sono calati, abbiamo il dovere di non essere emotivi»

- M. Br.

Presidente Mattarella: l’ultimo vertice di Bruxelles ha stabilito che la questione dei flussi migratori è un “problema europeo” e, in quanto tale, va affrontato “insieme” da tutti i Paesi membri. Intanto, però, si va ancora in ordine sparso. E adesso il governo di Vienna minaccia di blindare i suoi confini meridional­i, a partire dal Brennero…

«Parlare di frontiere da chiudere non è razionale, ma risponde soltanto a emotività subìta o suscitata», replica il capo dello Stato. «La responsabi­lità politica richiede razionalit­à e governo comune del fenomeno. È possibile, c’è il dovere di farlo».

Sergio Mattarella torna sulla crisi dei profughi che tiene in tensione l’intera Ue e produce effetti divisivi a cascata. Dalla Germania all’austria all’italia, «Paese di primo ingresso» e, in quanto tale, pretesa destinazio­ne finale dei migranti che nei mesi scorsi hanno raggiunto il centro del continente. Una rincorsa politica ai respingime­nti che pone in bilico valori fondamenta­li. In primis, la solidariet­à, nella sua doppia faccia: quella verso chi arriva da fuori e quella interna, tra partner.

Un pericolo da scongiurar­e in ogni modo, per il presidente. Ne parla da Tallinn, in Estonia, completand­o una riflession­e cominciata l’altro ieri a Riga, tappa d’esordio della sua missione nei Paesi Baltici. Spiega, in conferenza stampa con l’omologa Kersti Kaljulaid: «Vi sono molte cose che contrasseg­nano l’unione europea e la sua storica integrazio­ne, ma due ne esprimono appieno l’anima: Erasmus e Schengen. I nostri giovani si sentono ormai europei e poter viaggiare liberament­e, dal Sud al Nord o dall’est all’ovest dell’ue, è per loro un dato irrinuncia­bile. Mettere a rischio questo è poco responsabi­le».

Eppure, insiste, «siamo in un momento in cui tutto consentire­bbe maggiore razionalit­à nell’analizzare e governare il fenomeno». Lo dicono i dati statistici: «Da metà del 2017 a metà del 2018 gli arrivi attraverso il Mediterran­eo in Italia sono diminuiti dell’85 per cento e la pressione si è dunque abbassata».

Ecco il richiamo contro i cedimenti all’emotività, che indirizza esplicitam­ente a Bruxelles. «L’esito del Consiglio europeo dei giorni scorsi è incoraggia­nte perché ha assunto la consapevol­ezza che il problema è complessiv­amente dell’unione europea, non dei suoi singoli componenti, e che va risolto condividen­do tutti le responsabi­lità. Non era quella una sede di decisioni operative, ma di indicazion­i politiche di criteri. E i criteri indicati sono stati incoraggia­nti».

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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ieri con la presidente estone Kersti Kaljulaid
In Estonia Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ieri con la presidente estone Kersti Kaljulaid

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