Tutti i poteri a Erdogan, super presidente
L’insediamento ufficiale del «nuovo» super presidente sarà lunedì prossimo ma già ieri il governo ha emanato un decreto per armonizzare le leggi della Turchia al nuovo sistema presidenziale, approvato lo scorso anno dai cittadini con un referendum costituzionale, e diventato operativo con le elezioni del 24 giugno vinte da Recep Tayyip Erdogan al primo turno con il 52,6% dei voti. E qui arriva la prima nota dolente per il partito della Giustizia e dello Sviluppo (Akp) che nel voto parlamentare ha avuto il 10% di consensi in meno del suo leader, diventando così ancor più l’emanazione di un solo uomo. Ricordiamo che la riforma ha cancellato la figura del primo ministro e ha concentrato il potere esecutivo nelle mani del capo dello Stato. Sarà lui a nominare i membri del governo e i vicepresidenti senza dover ricorrere alla fiducia parlamentare. Ma non solo: Erdogan sceglierà anche diversi alti funzionari dello Stato, molti dei giudici più importanti, diplomatici e rettori universitari. Al giuramento parteciperanno più di 3.000 persone. Subito dopo Erdogan presenterà il suo governo. E il 10 luglio sarà nell’autoproclamata Repubblica turca di Cipro Nord (Rtcn) che lo scorso febbraio è arrivata ai ferri corti con la Ue sulle perforazioni per la ricerca del gas. Un monito per l’europa?