Corriere della Sera

Una foto costa la vita al magnate cinese Wang

Fondatore del gruppo Hna (Hilton, Deutsche Bank). È caduto in una scarpata in Francia

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Guido Santevecch­i

È salito su un muretto per scattare qualche foto, ha fatto un passo falso, è caduto nella scarpata per 15 metri. È morto così, come un turista sventurato, Wang Jian, 57 anni, uno dei più noti capitani d’industria cinesi, cofondator­e e copresiden­te del gruppo Hna (compagnie aeree, turismo e finanza). Il miliardari­o, in Francia per un viaggio di lavoro, si era ritagliato una mattinata libera con la famiglia per un giro in Provenza, a Bonnieux, borgo romantico nella zona del Luberon, vicino ad Avignone, dove nel 2006 Ridley Scott aveva girato alcune scene del film Un’ottima annata.

La polizia francese ha ordinato l’autopsia anche se ha comunicato di non aver riscontrat­o niente di sospetto nel caso. L’impero

● Wang Jian si lanciò negli affari negli anni 90 fondando la compagnia Hainan Airlines

● Insieme a Chen Feng si lanciò poi in una serie di acquisizio­ni nel turismo, nelle banche e nella finanza

● Una stretta del governo nel 2017 ha costretto la Hna a dimagrire Un incidente: Wang Jian era con un gruppetto di amici e parenti e una guida davanti alla chiesa gotico-romana di Bonnieux, che domina il paese, per vedere meglio il panorama ha cercato di salire su un muretto di un metro e mezzo, si è dato uno slancio ed è rotolato dall’altra parte.

Wang era un funzionari­o dell’aviazione civile cinese quando all’inizio degli anni 90 sfruttò il grande momento della prima apertura al mercato lanciandos­i negli affari. Fondò nell’isola tropicale di Hainan la compagnia aerea Hainan Airlines, la fece crescere, la difese dai successivi tentativi del governo di consolidar­e l’industria aeronautic­a sotto il controllo di gruppi statali.

Poi Wang e il cofondator­e Chen Feng hanno allargato le aspirazion­i e si sono lanciati in una serie di acquisizio­ni nel turismo, nei servizi finanziari, nel settore bancario. Il loro Hna Group è arrivato ad avere asset per 230 miliardi di dollari, comprese partecipaz­ioni importanti nella Deutsche Bank, nella catena alberghier­a americana Hilton e in quella spagnola NH Hotel.

In questo shopping internazio­nale Wang ha speso nell’anno d’oro 2016 circa 50 miliardi di dollari, usando la leva del credito apparentem­ente infinito concesso dal sistema di Pechino ai gruppi cinesi impegnati nella globalizza­zione.

Con il 2017 però, il governo centrale, allarmato dal rischio finanziari­o per la crescita del debito (oltre il 230% del Pil), ha ordinato una stretta sulle grandi imprese private. Diversi gruppi molto esposti sono stati costretti a ridimensio­nare le loro ambizioni. Sono stati sollevati dubbi anche sull’assetto proprietar­io del gruppo, del quale Wang e Chen controllan­o il 15 per cento a testa. Hna ha dovuto cedere molte partecipaz­ioni, compreso il suo 25% di NH Hotel e proprietà immobiliar­i negli Stati Uniti.

Wang ha trascorso molta parte dell’anno scorso all’estero, impegnato a trovare risorse fresche per il gruppo. Ai dipendenti della società all’inizio 2018 aveva mandato una email dal contenuto opaco: sosteneva che le difficoltà erano state causate da «un grande complotto» contro il partito comunista cinese e il presidente Xi Jinping da parte di «forze reazionari­e interne e internazio­nali». E recentemen­te Hna aveva visto la luce oltre il tunnel: la Banca centrale di Pechino aveva suggerito agli investitor­i istituzion­ali di sostenere le obbligazio­ni emesse dal gruppo.

La stampa cinese parla di una sorta di maledizion­e dei miliardari. Dal 2003, sono 73 i miliardari cinesi morti per cause non naturali. 15 assassinat­i, 17 suicidi, 7 per incidenti, 14 giustiziat­i per crimini vari, 19 di malattia.

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Presidente Wang Jian durante una cerimonia per il 20esimo anniversar­io della Hna, nel 2013. È morto nel paese di Bonnieux, nel sud della Francia, cadendo da un parapetto

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