Corriere della Sera

Preso il killer di Fortunata L’obiettivo era il suo compagno

- Carlo Macrì

Amorire per errore è stata la sua amante ma l’obiettivo era lui, Demetrio Logiudice, detto Mimmo «U boi», figura della ‘ndrina di Gallico (Reggio Calabria). Il presunto killer della donna si chiama Paolo Chindamo, 28 anni, ed è stato fermato ieri dalla Mobile di Reggio, insieme allo zio Mario e altre due persone. L’accusa, per tutti, è di omicidio, tentato omicidio, associazio­ne mafiosa e porto d’armi. La sera del 16 marzo Fortunata Fortugno si era appartata con Logiudice alla periferia di Gallico. Il killer li ha seguiti su un’audi. La zona era al buio. Chindamo ha sparato ma ha colpito alla testa Fortunata, ferendo l’uomo alla spalla. Settanta telecamere hanno filmato il passaggio del killer prima e dopo l’omicidio. La polizia è arrivata a lui scremando le immagini sino a focalizzar­e l’attenzione su un’audi nera intestata a Chindamo. Messo sotto controllo il suo telefono, hanno ascoltato le conversazi­oni tra il giovane e lo zio Mario, che gli consigliav­a di buttare via l’arma che è costata la vita a Fortunata. Tre mesi prima, era stato ucciso Pasquale Chindamo, padre di Paolo. Gli inquirenti ipotizzano che l’agguato a Logiudice sia stata una sorta di risposta. Per Giovanni Bombardier­i, procurator­e di Reggio, «la cosca Chindamo era pronta a fare il salto di qualità».

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La sequenza L’auto del presunto killer ripresa nella zona dell’agguato dalle telecamere di sicurezza

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