Corriere della Sera

«Il 58% dei gay non si dichiara sul lavoro»

- E. Teb.

del tempo con altre donne. Andare in vacanza con gli uomini le porta a distrarsi, fosse anche solo per mettersi il rossetto o afferrare un pareo».

Ma «Supershe Island» non è l’unico spazio femminile di lusso. Negli ultimi tempi è tutto un fiorire di iniziative: al principio dell’anno, per esempio, ha aperto a Londra «Allbright», un club per sole donne che si presenta come l’antitesi dei gentlemen’s club, dove fino a poco tempo fa (e ancora oggi in alcuni casi) le signore non erano ammesse. L’«allbright» si rivolge innanzitut­to alle profession­iste della City e la quota di iscrizione annua è di oltre 1.100 euro. Sempre nella capitale britannica sta per sbarcare «Wing», uno spazio di co-working tutto al femminile che ha già avuto successo in America: e per fruirne bisogna pagare oltre duemila euro l’anno. Allo stesso modo il mese prossimo in Gran Bretagna si svolgerà il «Women Fest», il primo festival per sole donne: il

Non è senso della privacy, ma paura di essere discrimina­ti: oltre la metà (il 58%) dei giovani gay, lesbiche bisessuali e transgende­r non si dichiara al lavoro per paura che colleghi e superiori li trattino peggio. Almeno un terzo, pur vivendo alla luce del sole nella vita di tutti i giorni il proprio orientamen­to sessuale o identità di genere li ha nascosti quando ha iniziato a lavorare. Una percentual­e che sale al 41% se hanno tra i 8 e i 25 anni. Lo rivela una ricerca effettuata da Out Now per conto di Vodafone su tremila lavoratori lgbt di vari settori in 15 Paesi. Le ragioni principali per cui gay, lesbiche, bisessuali e trans non si dichiarano sono: la preoccupaz­ione che i colleghi reagiscano male (nel 60% dei casi), la paura che ne risenta la carriera (nel 42%), la convinzion­e che calino le possibilit­à di promozione (nel 33%). Un risultato «che rattrista», ha detto l’ad di Vodafone Vittorio Colao ricordando che l’azienda è invece «impegnata a creare una cultura che accolga tutti come sono nel rispetto del loro orientamen­to sessuale e della loro identità di genere».

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