«Il Comune di Milano usa due pesi e due misure»
Sono amministratore di una società immobiliare che ha ricevuto dal Comune di Milano, a distanza di 4 anni dalla chiusura di un cantiere, una richiesta di conguaglio del contributo di costruzione e monetizzazione standard per una cifra molto importante, naturalmente da pagare entro 30 giorni, chiesta sulla base di una relazione tecnica di un loro funzionario. Abbiamo chiesto copia della relazione e il funzionario ha risposto che non c’è bisogno di averla: ci dobbiamo fidare del fatto che secondo lui il contributo è dovuto. Difficile fare opposizione senza averla... Ovviamente, se non paghiamo entro 30 giorni verrà avviata la procedura per la riscossione coattiva. Di contro, con un’altra società a cui il Comune ha fatto impropriamente fatto pagare Ici non dovuta, siamo dovuti arrivare in Cassazione per avere ragione (più di 10 anni); e nonostante la sentenza dove viene intimato di restituire gli importi e le spese legali sia stata comunicata al Comune da più di un anno, dovrò procedere con un decreto ingiuntivo perché non hanno risposto. Mi sento molto suddito e poco cittadino. Il Comune dovrebbe avere un atteggiamento diverso. Probabilmente è senza fondi e tende a raschiare il barile per portare a casa qualche soldo: basterebbe, forse, accantonare il faraonico progetto dei Navigli, per riavere un po’ di liquidità per far fronte ai propri impegni.