Corriere della Sera

L’inghilterr­a a immagine e somiglianz­a della Premier

- di Mario Sconcerti

Èuna strana Inghilterr­a, non bellissima ma nuova, non a caso piena di giovani giocatori neri. Kane la riempie, le dà un carattere, ma non il nome. Kane è un grande centravant­i che ha ancora bisogno della squadra, non la fa da solo. Può trovare presto il Batistuta che è in lui, basta una partita diversa, un’ora da dominatore. Per adesso è solo molto bravo, non fa il meglio in tutte le occasioni, quella completezz­a continua che è la diversità del fuoriclass­e. Il destino di Kane è trascinare la squadra, lo stesso di tutti i grandi centravant­i fisici, da Piola a Nordahl, fino a Toni e Higuain. Ma l’inghilterr­a è un peso forte da portare avanti. Non ha una grande squadra, non ha visione di gioco all’altezza delle intenzioni. E qui si torna all’inizio, alla sua diversità rispetto alla tradizione inglese. È la prima volta che la Nazionale è completame­nte un’espression­e del campionato. Non ha la stessa qualità perché mancano gli stranieri, cioè metà movimento, ma anche la Nazionale è diventata lo specchio del campionato, non viceversa. Questo non è un vantaggio, la Nazionale vale metà campionato, è per forza più debole. Ma essere metà del campionato inglese nel calcio di oggi, uniforme e palestrato, è tanta roba. Credo per questo che gli inglesi stiano con leggerezza rifondando il calcio modellando­lo sul loro grande spettacolo generale, che per fortuna non è arte ma ancora propaganda. Con i soldi che hanno potrebbero dominarlo, ma sbagliano sempre abbastanza. Questo mi sembra la loro Nazionale: un’alterazion­e, non ancora una febbre. Il suo riassunto è Alli, fisico da futuro, mezzi tecnici eterni e giocatore che non riesce a incidere. Così come Sterling, Rashford, Lingard, Trippier, Vardy. Sono impression­i di grandi calciatori, bozze non cancellate, buone per un aggettivo, non ancora per una bella frase. Non c’è niente di veramente inglese in questa squadra, nessuna resistenza, nessuna tradizione,solo tanta bella gioventù mescolata. Gloria alla Regina se dovesse vincere, ma credo si resti nelle suggestion­i.

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