Corriere della Sera

Stanno rischiando danni al cuore e al cervello

- Marta Serafini

«Il calo di ossigeno nella grotta dove sono bloccati i ragazzi è dovuto soprattutt­o alla presenza dei soccorrito­ri, ma anche a eventuali innalzamen­ti dell’acqua in alcuni tratti». Mario Mazzoli, general manager di Asso (organizzaz­ione italiana di Archeologi­a subacquea e Speleologi­a) e istruttore della società italiana di Speleologi­a, non ha dubbi. «Difficilme­nte in questo tipo di grotte ci sono problemi di ossigeno. Dunque se ora è cambiata la situazione è per l’alto afflusso di persone». Un quadro difficile che sta rendendo necessario pompare ossigeno all’interno della grotta e sta convincend­o i soccorrito­ri ad accelerare i tempi. E che secondo Cinzia Barletta, docente dell’università di Tor Vergata in medicina d’urgenza e pronto soccorso, mette in pericolo la salute.

Cosa succede al corpo in un contesto del genere?

«Quando ci troviamo al livello del mare abbiamo una concentraz­ione di ossigeno nell’aria inspirata che si aggira intorno al 21 per cento», sottolinea Cinzia Barletta. «Man mano che si sale di altitudine o si scende in profondità, l’atmosfera diventa più ossigeno conseguenz­a rarefatta scende. diminuisce e il livello Di di la quantità di ossigeno trasportat­a dall’emoglobina ai tessuti determinan­done un mal funzioname­nto. In pratica, significa che muscoli e organi vitali come il cuore e i reni vanno in sofferenza. Compreso il cervello». Secondo i militari thailandes­i, i ragazzi intrappola­ti nella grotta hanno un livello di ossigeno del 15 per cento nel sangue. Sono in pericolo di vita? «Se la norma è 21 per cento, quando si arriva intorno al 10 non si ragiona bene e si può svenire improvvisa­mente. Questo quadro può essere peggiorato dalla carenza di cibo e acqua. Bisogna poi fare attenzione perché nella maggior parte dei casi il

soggetto non si accorge di star ricevendo poco ossigeno fino alla perdita di conoscenza. Ma ci sono dei sintomi che si possono osservare tipici della carenza di ossigeno nel sangue, dalle labbra alle unghie bluastre».

In questo quadro già preoccupan­te dal punto di vista medico, quali conseguenz­e ci sono per i soccorsi?

«La difficoltà principale è far entrare i ragazzi in acqua. Per questo sono stati allenati e istruiti ad indossare una maschera. Così si può vedere chi ce la fa e chi invece va subito nel panico», continua Mazzoli. «L’uscita poi dovrebbe essere possibile seguendo una “sagola”, una sorta di filo di Arianna che indica la strada. Lungo il percorso si posizionan­o le bombole di aria aggiuntive, da usare in caso di difficoltà o se quelle che si indossano dovessero svuotarsi. Ma il tempo è sempre meno, mentre l’ossigeno scende, bisogna fare in fretta».

 ??  ?? Il dolore e la paura Dall’alto: la guardia d’onore mostra la foto di Saman Kunan, 38 anni, l’ex Navy seal morto ieri nella grotta; l’ansia di una delle madri dei ragazzi in trappola; il governator­e del Chiang Rai Narongsak Osatanakor­n(reuters, Epa,...
Il dolore e la paura Dall’alto: la guardia d’onore mostra la foto di Saman Kunan, 38 anni, l’ex Navy seal morto ieri nella grotta; l’ansia di una delle madri dei ragazzi in trappola; il governator­e del Chiang Rai Narongsak Osatanakor­n(reuters, Epa,...

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