Corriere della Sera

Il sollievo di Berlusconi: un atto doveroso, non meritava tutto questo

Il pd Faraone e la radicale Coscioni: bene la scelta

- di Paola Di Caro

ROMA Per lui è un cruccio da anni, una preoccupaz­ione costante, un «vero dolore». E quando ha potuto, ne ha sempre parlato in pubblico e in privato, con toni accorati: «Marcello sta subendo un’ingiustizi­a, è vittima di un accaniment­o. È un uomo che soffre, non sta scontando una pena ma un’afflizione continua e reiterata». I tanti no ai ricorsi presentati dai legali di Marcello Dell’utri avevano ferito Silvio Berlusconi, che non ha mai smesso di tentare di convincere chi avrebbe potuto fare qualcosa ad agire per il suo amico e co-fondatore di Forza Italia.

L’ultima volta, assolutame­nte a sorpresa, ne ha parlato direttamen­te a Sergio Mattarella. Lo ha fatto l’8 maggio scorso, a margine delle consultazi­oni per la formazione del governo: fatti uscire dalla sala Salvini e Meloni, Berlusconi si è intrattenu­to con il presidente qualche minuto, sollevando sospetti di ogni genere. Dissipati da lui stesso però: «Ho voluto far presente al capo dello Stato le condizioni di salute di Marcello...».

Non è dato sapere cosa abbia risposto Mattarella, ma una cosa è certa: la decisione del Tribunale di sorveglian­za di Roma arrivata ieri sera conforta Berlusconi: «Finalmente, era ora. Era un atto doveroso, si è aspettato anche troppo, è stata una sofferenza che ho provato con lui. Sono davvero vicino a Marcello, e sempre preoccupat­o per lui. Non meritava tutto questo, ma potersi curare con il conforto della sua famiglia».

Ma non c’è giubilo, né fioccano sulle agenzie di stampa da FI dichiarazi­oni di soddisfazi­one per la decisione di concedere all’ex numero uno di Publitalia gli arresti domiciliar­i. Un po’ perché la materia è politicame­nte delicata, trattandos­i pur sempre di una condanna definitiva. Ma molto perché il fatto che il regime di cura domiciliar­e sia stato accordato significa — dicono fra gli azzurri —, che le condizioni sono tanto gravi da renderlo necessario, e dunque c’è poco da esultare.

Certo, l’azzurro Luigi Vitali si felicita perché «il nostro è un grande Paese dove, nonostante tutto, trionfa sempre la giustizia». Ma Maurizio Gasparri, che è stato tra i più costanti a mantenere i rapporti con l’ex senatore condannato per mafia, visitandol­o a Rebibbia, nella piccola cella piena di libri dove Dell’utri iniziò anche uno sciopero della fame e delle medicine mesi fa, contro l’obbligo di curarsi solo recandosi con la sorveglian­za in ospedale per poi tornare a sera in cella, non festeggia: «Dopo tanti dinieghi ingiustifi­cati — dice —, finalmente è arrivata una risposta che tiene conto delle gravi condizioni di salute di Marcello, che più volte io stesso ho visitato, riscontran­done la sofferenza e la necessità di cure fuori dal carcere».

Affettuosa anche la reazione di Stefania Prestigiac­omo: «Un atto tardivo — dice — ma che accogliamo con grande sollievo. Più volte in questi anni, anche con ripetute visite in carcere, abbiamo potuto accertare le precarie condizioni di Marcello. La decisione di oggi gli permetterà almeno di poter ricevere le cure di cui ha estremamen­te bisogno tra le mura della sua casa e con la vicinanza della sua famiglia. Sono triste, ma felice per lui». E sulla stessa linea un altro azzurro, Amedeo Laboccetta: «L’aiuto più grande che si poteva dare all’amico Marcello nelle sue condizioni era sempliceme­nte ammettere l’impossibil­ità di ricevere adeguate cure nel regime carcerario. Mi compiaccio con i suoi legali che come Marcello hanno saputo tener duro nella battaglia non facendogli venir mai meno il loro sostegno».

Arriva un sì convinto anche da Davide Faraone del Pd e dai Radicali Maria Antonietta Farina Coscioni e Irene Testa che la scorsa settimana erano stati a visitare i malati detenuti a Rebibbia e che ora si augurano che anche gli altri in condizioni molto gravi «come Marcello possano quanto prima ottenere un differimen­to della pena».

La risposta

Gasparri: «Dopo tanti dinieghi ingiustifi­cati, finalmente è arrivata una risposta. Ho visitato più volte Marcello e ne ho visto la sofferenza»

 ?? (foto di Angelo Carconi / Ansa) ?? Ex politico Marcello Dell’utri, 76 anni, fotografat­o durante un congresso dei Radicali nel carcere romano di Rebibbia nel settembre 2016.
L’ex senatore di Forza Italia è stato anche indagato nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta trattativa...
(foto di Angelo Carconi / Ansa) Ex politico Marcello Dell’utri, 76 anni, fotografat­o durante un congresso dei Radicali nel carcere romano di Rebibbia nel settembre 2016. L’ex senatore di Forza Italia è stato anche indagato nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta trattativa...

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