UN PIANO STRAORDINARIO CONTRO LE BUCHE A ROMA
Caro Aldo, i romani stanno cerchiando di giallo le pericolose buche della loro città, su invito della mamma della povera Elena, ma non ho sentito una mezza parola né di ringraziamento da parte della sindaca Raggi, né di scuse da parte di Grillo. Che tristezza!
Giorgio Tescari
Le buche nelle strade di Roma costano al Comune almeno 20 milioni all’anno in cause e richieste danni e purtroppo a volte ci scappa il morto.
Gianni Selva
Se le buche nella zona di Roma dovessero essere tutte evidenziate con la bomboletta servirebbero tonnellate di vernice.
Flavio Ponte
È un’iniziativa a favore dei motociclisti e non contro l’amministrazione, è così difficile da comprendere?
Sonia Sabbatini
Cari lettori,
La lettera della signora Graziella Viviano in morte della figlia Elena ha molto colpito la comunità del Corriere. Beppe Grillo, che di solito ha sempre una nota di umanità anche nella polemica politica più feroce, stavolta ha proprio sbagliato il tentativo di dimostrare che le buche sono un’esagerazione mediatica. Le buche ci sono, e le prime responsabili sono le aziende addette alla manutenzione del manto stradale: a Londra e a Parigi il tempo è più inclemente che a Roma; se le buche non ci sono, è perché i lavori sono assegnati regolarmente e fatti a regola d’arte. I contorni gialli che i cittadini esasperati stanno tracciando in queste ore attorno alle buche sono un segno di mobilitazione importante, ma all’evidenza serve altro. In sintesi: un piano di interventi straordinari, approfittando dell’estate; si chiude una strada, meglio nottetempo, e la si restituisce il mattino senza buche. Servono soldi? Sono convinto che i romani pagherebbero volentieri un’una tantum, in base al reddito e al patrimonio, purché vada interamente a coprire le buche, e non voragini finanziarie. Un piano per la sicurezza dovrebbe prevedere: miglioramenti dei servizi pubblici, dalla metro ai taxi, sempre più difficili da trovare persino in stazione; controlli seri sulla velocità; verifiche sui privilegi immeritati, dai permessi disabili falsi o intestati ai morti (sono migliaia) alle auto targate corpo diplomatico (Roma è l’unica capitale al mondo dove ogni Paese ha tre ambasciate, presso lo Stato italiano, la Santa Sede e la Fao) che viaggiano regolarmente sulle corsie preferenziali senza averne diritti e senza pagare multe. È possibile? Basta volerlo. Il dolore di una madre non deve restare un dolore privato.