Corriere della Sera

Fca, stop a Punto e Mito: solidariet­à per 5.800 dipendenti

- Michelange­lo Borrillo

MILANO Niente Punto, meno lavoro. Lo stop alla produzione della storica automobile della Fiat, previsto per fine luglio dopo 25 anni di presenza sul mercato — segnati anche dallo storico sorpasso di vendite, a livello europeo, rispetto alla Golf, nel 1997 — comporterà il ricorso al contratto di solidariet­à «per 5.857 lavoratori a rotazione, su una platea complessiv­a di 7.400». Insomma, 8 operai su 10 dello stabilimen­to di Melfi (Potenza).

Lo hanno annunciato i sindacati specifican­do che il contratto di solidariet­à durerà dal 23 luglio al 31 gennaio 2019 e che la «possibile riduzione media dell’orario di lavoro sarà del 28%. «Alla luce del piano industrial­e 20182022 di Fca — si legge nella nota dei sindacati — e della prossima dismission­e produttiva della Punto» e «a fronte di una dichiarazi­one di esubero di 1.640 unità», per lo stabilimen­to di Melfi è stato sottoscrit­to «un accordo relativo all’uso della cassa integrazio­ne straordina­ria, la cui causale è Contratto di solidariet­à».

Alla base di tutto c’è la fase di cambio modelli che sta attraversa­ndo Fiat Chrysler Automobile­s. Fase di cui i sindacati sono consapevol­i: «Nel prendere atto della necessità dell’uso dell’ammortizza­tore sociale al fine di tutelare e garantire gli attuali livelli occupazion­ali», le organizzaz­ioni sindacali consideran­o che «la breve durata dell’ammortizza­tore ha un significat­o ben preciso, ovvero quello di poter dire che Melfi, attraverso il nuovo piano industrial­e — annunciato il 1° giugno dall’amministra­tore delegato Sergio Marchionne — ha un futuro industrial­e: a differenza del passato, questa volta intravedia­mo già una luce che è sinonimo di continuità produttiva e di un nuovo impulso industrial­e, a partire dallo sviluppo dell’ibrido e della possibile allocazion­e di una nuova vettura da produrre a Melfi».

La stessa attesa di nuovi modelli vale anche per Mirafiori, dove la produzione della Mito Alfa Romeo è arrivata all’ultima settimana (per i lavoratori è previsto il trasferime­nto a Grugliasco). «Non è accettabil­e che a distanza di oltre un mese dalla presentazi­one del piano Fca — spiega Federico Bellono, segretario provincial­e di Torino della Fiom — non se ne conoscano i contenuti per i vari stabilimen­ti».

La fase di cambio modelli ha, evidenteme­nte, anche effetti sui numeri della produzione, considerat­o che il 2018 va a confrontar­si con una prima parte del 2017 di crescita produttiva. Così, dai dati della consueta indagine della Fim-cisl, emerge che la produzione negli stabilimen­ti italiani di Fca, dopo quattro anni di continua crescita, nel primo semestre 2018 è risultata in calo del 2,5%. «L’effetto del rallentame­nto riscontrat­o nell’ultimo trimestre 2017 si è trascinato nei primi sei mesi 2018 — spiega Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim — confermand­o quella flessione che i dati di vendita hanno già evidenziat­o. Alcune produzioni continuano a segnare una crescita, in particolar­e quelle di Fiat Profession­al-sevel e dei suv prodotti a Melfi, Renegade e 500x». Indicazion­i ulteriori potrebbero arrivare lunedì e martedì prossimi quando a Torino si riunirà il Cae, l’organismo di rappresent­anza dei lavoratori europei di Fca: ai lavori parteciper­à, infatti, anche il responsabi­le Emea di Fca, Alfredo Altavilla.

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La presenza sul mercato della Punto. Il debutto risale al 1993: è stato un grande successo che ha portato al sorpasso della Golf nel 1997 La Grande Punto
Nel 2005 la Fiat lanciò la Grande Punto, nata come erede della Punto anche se poi, in...
anni La presenza sul mercato della Punto. Il debutto risale al 1993: è stato un grande successo che ha portato al sorpasso della Golf nel 1997 La Grande Punto Nel 2005 la Fiat lanciò la Grande Punto, nata come erede della Punto anche se poi, in...

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