La pioggia ritarda l’inizio del concerto Che poi decolla
Dipende da quanto uno crede alla scritta che appare a caratteri cubitali sullo schermo all’inizio del concerto con tanto di organo a sottolineare la solennità dell’affermazione. «This is real life», ovvero «questa è vita vera». Jay-z e Beyoncé portano in tour la loro vita. Che poi sia quella reale o quella di due personaggi creati a tavolino, il gangster e la regina come si autodefiniscono in un’altra grafica, non è dato a sapere. Intanto il loro racconto è arrivato sul palco di San Siro, prima tappa italiana (domani c’è Roma) dell’«on the Run II» tour.
La coppia più ricca dello showbusiness — la rivista Forbes l’anno scorso stimava il valore del loro patrimonio a 1,1 miliardi di dollari — in questi due anni ci ha fatto sapere, via canzoni e non gossip, di essere una come tante.
Lui l’ha tradita, hanno litigato, lei lo ha perdonato ma prendendolo virtualmente a schiaffi nei brani di «Lemonade» in cui non gliele mandava a dire, lui ha risposto abbassando la cresta nelle rime di «4:44».
Il sigillo sull’amore che trionfa, terzo capitolo della saga familiare, è stato «Everything Is Love», album di coppia annunciato a sorpresa qualche settimana fa direttamente dal palco di Londra, che però non trova ancora spazio nella scaletta di questi concerti.
Lo spettacolo viaggia su un doppio binario: le canzoni, in coppia o ciascuno prendendosi il proprio spazio, e i filmati che fanno da raccordo e raccontano una storia a sfondo milionario-caraibico: il corteggiamento, la fuga, l’amore, dollari e scazzottate, i problemi, ma alla fine vincerà