Corriere della Sera

La Russia lascia il Mondiale Croazia passa solo ai rigori

- Di Mario Sconcerti

La storia si fa in molti modi, probabilme­nte anche solo vivendo, ognuno di noi in fondo è unico, quindi è storia di per se stesso. Però che un paese come la Croazia potesse essere superiore a una

nazione 304 volte più estesa come la Russia credo possa succedere solo nel calcio. Ed è una fortuna perché la Russia è molto generosa ma non gioca benissimo a calcio, mentre la Croazia è pigra, magra, ma conosce il calcio come pochissimi. Di solito si perde tra un passaggio e l’altro poi vende i suoi giocatori alle squadre più ricche. Stavolta ha preso dagli altri i suoi giocatori ed è riuscita ad andare fino in fondo. I croati sono il cuore dell’europa, hanno qualcosa di tutti e non appartengo­no davvero a nessuno. Forse è questa resistenza che li rende unici nel calcio. La Russia ha fatto il massimo, ha corso tanto e giocato sul fisico, è riuscita a non dimostrare la propria inferiorit­à, ma c’era. Così adesso andremo a una fase finale mai vista, solo squadre europee, due delle quali (Belgio e Croazia) mai arrivate a una finale. Un risultato che conferma il divertimen­to di questo mondiale e l’interesse per un nuovo calcio populista, lontano da tutte le vecchie gerarchie. Le sorprese vere sono due: la scoperta dell’inghilterr­a, la sua fase povera ma dura, capace di battere la Svezia anche e soprattutt­o sul piano fisico. E quella di una parte della Croazia che era sfuggita, la meno nobile, la più popolare, quella di Rebic, Vrsaliko, Subasic. Resta ancora qualcosa da capire, ma è lì, a portata di mano.

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