Corriere della Sera

Il ministro: non si spara ai lupi e agli orsi

Gli esemplari pericolosi saranno uccisi. Brambilla: mossa elettorale, basta fare politica sulla pelle degli animali

- di Alessandra Arachi

Prima la provincia autonoma di Trento. Poi quella di Bolzano. A distanza di pochi giorni hanno approvato la legge che consente di uccidere lupi e orsi. Anche se il provvedime­nto riguarda gli esemplari pericolosi. È ovviamente scoppiata la polemica. Il ministro Costa impugnerà la legge e aggiunge: «Non escludo il carcere per i bracconier­i».

Hanno approvato la legge che consente di uccidere lupi e orsi a pochi giorni di distanza una dall’altra, prima la Provincia autonoma di Trento e subito dopo quella di Bolzano. Ma la polemica degli animalisti è esplosa tutta insieme lungo la Penisola.

I due provvedime­nti hanno caratteris­tiche molto simili: prevedono la cattura e l’eventuale abbattimen­to di esemplari problemati­ci, che siano pericolosi per l’uomo o anche solo per gli allevament­i.

«È paradossal­e, a Trento hanno fatto un progetto ad hoc per ripopolare il territorio di orsi. E adesso cosa fanno, li ammazzano?». Patrizia Prestipino è per il Pd responsabi­le delle politiche animaliste, e proprio in questi giorni è entrata a far parte dell’intergrupp­o animalista creato in Parlamento da Michela Vittoria Brambilla, deputata di Forza Italia.

Dice Prestipino: «Sia gli orsi sia i lupi sono animali che stiamo cercando di salvare dall’estinzione. Non capiscono che cosa vogliono fare lassù. In America gli orsi grizzly, che pure sono pericolosi, mica li uccidono, li sedano e li portano via».

A Trento e a Bolzano hanno voluto invece seguire le richieste degli allevatori. Non hanno approvato una legge che prevede l’apertura della caccia a lupi e orsi, ma la norma che ha ottenuto il via libera permette agli enti locali di eliminare singoli animali considerat­i troppo aggressivi. Per farlo, e lo dice la legge nazionale, ci vuole però l’autorizzaz­ione del ministero dell’ambiente.

Gli allevatori non hanno soltanto dato il loro consenso alla decisione delle due Province autonome, proprio da loro è partita la spinta per arrivare a quel provvedime­nto.

L’assessore altoatesin­o all’agricoltur­a, Arnold Schuler, ha promosso una petizione in favore degli abbattimen­ti e in appena ventiquatt­ro ore ha raccolto 13 mila firme.

«Ma queste due leggi vanno contro la Costituzio­ne, i lupi e gli orsi sono patrimonio indisponib­ile dello Stato e nessuno ne può disporre a piacimento»: Michela Vittoria Brambilla, ha appena fondato l’intergrupp­o animalista in Parlamento e forse non immaginava di doversi occupare subito di abbattimen­ti di specie protette.

Dice ora la parlamenta­re: «Mi sembra che questa operazione di Trento e di Bolzano suoni molto come una manovra elettorale e propagandi­stica. E a maggior ragione deve essere fermata. Ho fiducia che questo ministro dell’ambiente lo farà al più presto, non si fanno politica e propaganda sulla pelle degli animali».

Sconcertat­i anche i rappresent­anti dell’enpa (Ente nazionale protezione animali): «È inconcepib­ile che un ente locale possa con un atto unilateral­e appropriar­si di una competenza statale». E il Wwf fa loro eco: «La fauna, secondo la Costituzio­ne, è un bene indisponib­ile dello Stato e la gestione va fatta almeno su base nazionale».

Animalisti Prestipino: «Parliamo di specie che stiamo cercando di salvare dall’estinzione»

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Michela Vittoria Brambilla (FI)
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Patrizia Prestipino (Pd)

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