Corriere della Sera

Martina segretario, poi le primarie Renzi attacca tutti (anche Gentiloni)

Critiche all’«algida sobrietà». E alla minoranza: riperderet­e. A febbraio i gazebo pd

- Giuseppe Alberto Falci

ROMA La resa dei conti vera e propria è rinviata al congresso del prossimo 24 febbraio. Fino a quella data il segretario sarà Maurizio Martina, ieri eletto a larga maggioranz­a dall’assemblea nazionale del Partito democratic­o riunita all’hotel Ergife con solo 7 contrari e 13 astenuti. Ma la lunga giornata nell’albergone della Capitale è ruotata tutta attorno al segretario dimissiona­rio Matteo Renzi.

In pantalone beige, camicia bianca e giacca blu, Renzi apre i lavori dell’assise dem attorno alle 11. «Per quale motivo parla prima lui, e non Martina?», si domanda incredulo un delegato siciliano. L’ex premier infiamma subito la platea. «Mi assumerò tutte le responsabi­lità, ma non sono l’unico responsabi­le», av- verte. Poi elenca le dieci ragioni della sconfitta. E fra queste, sostiene, «ci sono i toni e tempi della campagna elettorale». Con una critica all’ex premier Paolo Gentiloni: «Non è l’algida sobrietà che fa sognare un popolo, devi dare un orizzonte forte al Paese». In fondo alla sala si leva un brusio. L’ex parlamenta­re Rosa Calipari urla: «Basta parlare». E ancora un altro delegato: «Manco Fidel faceva così». Ma Renzi non ascolta e tiro dritto: «Ci rivedremo al congresso, riperderet­e il congresso e dal giorno dopo tornerete a criticare chi ha vinto esattament­e come prima».

Ad ascoltare le parole di Renzi c’è anche Nicola Zingaretti, che pochi giorni fa ha annunciato la sua candidatur­a al congresso. Il presidente della Regione non interviene perché, spiega, «non sono un delegato». Ma a margine, preso d’assalto dai cronisti, afferma: «Quello che più mi ha colpito dell’intervento di Matteo Renzi e un po’ anche quello che a me è dispiaciut­o è che alla fine non si predispone mai all’ascolto degli altri e questo per un leader è un grandissim­o limite».

Dopo Renzi tocca al «reggete» Martina tirare le somme cercando di tenere insieme le diverse anime del PD. «Se questa assemblea lo vorrà — scandisce — mi rendo disponibil­e a fare il segretario di un partito che costruisce una fase di riprogetta­zione, una pagina nuova sul progetto e poi sulle persone, si può fare da qui ai prossimi mesi, tutti insieme». Poi un lungo applauso accompagna l’elezione del settimo segretario dei democratic­i. Sullo sfondo invece si consuma un duello fra Andrea Orlando e Carlo Calenda. Con l’ex Guardasigi­lli che sbotta: «Il fronte Repubblica­no va bene ai Parioli». E Calenda che gli risponde così: «Non sei della Tribù, i Parioli sono più di sinistra di te».

 ??  ??
 ??  ?? I fronti
Sopra: Maurizio Martina, 39 anni, con Graziano Delrio, 58 anni. Sotto: l’ex leader Matteo Renzi, 43 anni, all’assemblea del partito
I fronti Sopra: Maurizio Martina, 39 anni, con Graziano Delrio, 58 anni. Sotto: l’ex leader Matteo Renzi, 43 anni, all’assemblea del partito

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy