Corriere della Sera

«Posa continua» Se il corpo del leader diventa strategia

L’immagine di Salvini tra magliette e tuffi

- di Monica Guerzoni

ROMA Una delle ultime sequenze lo immortala in maniche di camicia bianca nei giardini di Villa Taverna, mentre sbrana un hamburger e poi un hot dog formato gigante, annaffiati di salsa barbecue e generosame­nte guarniti di anelli di cipolla ammazza-alito. Mascella spalancata e gomiti ben piantati sulla tovaglia americana a quadretton­i, Matteo Salvini si lascia ritrarre da ogni possibile angolazion­e, sin troppo consapevol­e del sapore di quelle colorite immagini sul palato dell’elettorato populista.

La narrazione politica con cui il leader leghista, dopo aver surclassat­o il modello collaudato da Matteo Renzi, riesce a dominare l’agenda mediatica procede a colpi di performanc­e quotidiane. Ogni giorno una trovata, una messa in scena, un cambio di look. Matteo che scavalca transenne a Pontida per stringere le mani del «popolo che cambierà il mondo», col passo del saltatore di ostacoli su una pista di atletica leggera. Matteo sul pratone sacro agli adepti del Carroccio, che si asciuga con la maglia il viso zuppo di sudore disvelando l’ombelico e il torace. Matteo che avvolge in un abbraccio commosso ritmato dalle cornamuse la mamma di Gianluca Buonanno, l’eurodeputa­to leghista morto in un incidente. Matteo alla prova costume nella villa del boss, con tanto di tuffo e nuotata nella piscina della villa confiscata: «Che gusto, doppio gusto!».

E ancora, ancora. Dalla foto virale al selfie compulsivo, dalla diretta Facebook (dove punta dritto ai tre milioni di like), al ritratto celebrativ­o ricevuto in dono alla manifestaz­ione del primo luglio. Dalla ruspa alla canna da pesca verde-lega impugnata durante una spedizione in solitaria a Recco, quando Salvini deliziò i paparazzi offrendosi in pantalonci­ni mimetici e infradito, con tanto di secchiello da pescatore. L’orecchino? Sparito. La barba? Va e viene, come i braccialet­ti colorati.

Una continua esposizion­e del corpo del capo, anche mezzo nudo, come raffinato strumento di comunicazi­one politica. In un gioco di specchi studiato a tavolino e rilanciato dall’uso sapiente dei social il leader interpreta le istanze del cittadino, raccoglie le speranze e azzera le distanze. Il dito puntato esprime autorità e rimprovero, il tono di voce alterna l’aggressivi­tà incendiari­a del «capitano» che spaventa i vertici dell’europa, alla tenerezza del buon padre di famiglia.

Silvio Berlusconi di certo ha fatto scuola e basta la parata di cappelli per scandire il fotoromanz­o politico del leader di Forza Italia. Il colbacco di pelliccia, il borsalino, l’elmetto e la celeberrim­a bandana sfoggiata a sorpresa in costa Smeralda, al fianco di Tony e Cherie Blair. Un colpo di teatro che ha fatto storia e che di certo Salvini non ha dimenticat­o. Era il 2004, da allora è cambiato tutto o forse, almeno nella sostanza, niente.

In Parlamento e fuori, le similitudi­ni si sprecano. Mussolini a torso nudo che trebbia il grano nell’agro Pontino. Vladimir Putin che cavalca a petto in fuori o, in tenuta da cacciatore, spara a una tigre siberiana. E Beppe Grillo, che nel 2012 apre la campagna elettorale in Sicilia dopo essere riuscito nell’«epica» impresa di attraversa­re a nuoto lo Stretto di Sicilia.

Umberto Bossi che fuma il sigaro in canottiera ha aperto a Salvini la via, ma anche sul fronte dello sfruttamen­to dell’immagine l’allievo ha superato il maestro. E se il «Matteo» del debutto faceva gran sfoggio di felpe da quarantenn­e qualunque, ieri il ministro dell’interno ha risposto alle magliette rosse di Laura Boldrini e Roberto Saviano con la t-shirt bianca «divieto di svolta a sinistra».

Per marcare la discontinu­ità e incarnare il cambiament­o, al leader postmodern­o, sovranista e situazioni­sta occorre un abito per ogni messaggio politico. Oggi la maglietta con lo slogan («Una mattina/mi son svegliato/pisa ciao/ Massa ciao/siena ciao ciao ciao»), domani la giacca dal taglio rigoroso per dire, braccia conserte e mandibola serrata, che con la Lega al governo i migranti «no pasaran!». La fotogaller­y salviniana è ormai un’encicloped­ia digitale, che lo vede in posa con i bagnanti sulla spiaggia o intento, l’estate scorsa, ad addentare una fetta di salame su un prato di montagna, assiso su una coperta con la fidanzata Elisa Isoardi e incurante di qualche chilo di troppo. Come ebbe a dire lo stesso vicepremie­r prima di approdare al governo, «un leader dev’essere in grado portare la maglietta se gli è comoda e lo smoking alla prima della Scala».

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 ??  ?? Istantanee Dall’alto, Matteo Salvini il 3 luglio nella piscina di una villa confiscata alla mafia nel Senese. Beppe Grillo nel 2012 a nuoto nello Stretto di Messina (Ansa, Reuters)
Istantanee Dall’alto, Matteo Salvini il 3 luglio nella piscina di una villa confiscata alla mafia nel Senese. Beppe Grillo nel 2012 a nuoto nello Stretto di Messina (Ansa, Reuters)
 ??  ?? Matteo Salvini a Pontida il 1° luglio (nella foto grande e in alto). A fianco, a Villa Taverna, alla festa per l’indipenden­za degli Usa (Ansa, imagoecono­mica)
Matteo Salvini a Pontida il 1° luglio (nella foto grande e in alto). A fianco, a Villa Taverna, alla festa per l’indipenden­za degli Usa (Ansa, imagoecono­mica)
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