Corriere della Sera

Davide, il cowboy italiano

Da Udine al Texas, a 18 anni ha vinto il titolo mondiale: «Che batticuore salire sul podio»

- Di Alessandro Fulloni

La gara

● L’apha Youth World Games è un campionato biennale mondiale di equitazion­e, per cavalleriz­zi under 18 che praticano la «monta americana» ● L’edizione 2018 si è tenuta a Forth Worth, in Texas, una delle «cow town» , città legate al commercio di mandrie

Si fatica a immaginarl­o nelle sembianze del cowboy, questo friulano diciottenn­e alto, magro, studente del quarto anno di un istituto profession­ale con specializz­azione in microbiolo­gia e tecniche del controllo ambientale. L’aria rude del mandriano davvero non ce l’ha. Gli occhi azzurri sono allegri e se chiacchier­a poco è solo per timidezza. Eppure Davide De Monte, provenient­e da Fagagna, borgo di sei mila abitanti in provincia di Udine, l’altro giorno si è aggiudicat­o quello che possiamo definire il campionato del mondo per cowboy «under 18».

Una vittoria esaltante e incredibil­e ottenuta «fuori casa», agguantata a Forth Worth, in Texas. Posto leggendari­o, per i patiti delle storie western: assieme ad Abilene, che sta poco più a Ovest, la città era la più nota delle «cow town», ovvero i luoghi di arrivo, vendita e smistament­o delle mandrie bovine. A governarle lungo le piste, tra canyon e praterie, e a difenderle dalle incursioni di razziatori bianchi e nativi Comanche e Kiowa, erano cowboy svelti con pistola e lazo.

Proprio a loro si ispira la «monta western», quella attorno a cui ruota il biennale Il gesto

Il friulano Davide De Monte, 18 anni, durante la premiazion­e porta al cuore lo Stetson, il cappello usato nel West torneo iridato di Showmanshi­p, il nome dato dagli americani a queste spettacola­ri e seguitissi­me gare di equitazion­e. Una via di mezzo tra concorsi ippici e rodei a cui Davide — figlio unico, i suoi genitori sono titolari di un’attività di autonolegg­io — racconta di essersi avvicinato «senza un motivo esatto, salvo il fatto, importante, che i cavalli mi piacevano sin da piccolo».

Il resto viene dalla vicinanza di un maneggio — anzi, di un «ranch»: il «La 104» — dove il giovane cowboy friulano è praticamen­te cresciuto e che sforna promesse dell’equitazion­e. Il proprietar­io è Amos Cozzo, addestrato­re di un gruppo di giovanissi­mi «vaqueros» che oltre a Davide comprende anche il figlio sedicenne Luca, vicecampio­ne del mondo di Showmanshi­p due anni fa. Ieri sera alla fattoria a due passi da Udine si è tenuta una festa a sorpresa per celebrare il ritorno del giovane cavalleriz­zo iridato.

Tutti abbigliati allo stesso modo: stivaloni, ruvidi jeans e l’immancabil­e «Stetson», il cappello a larghe tese che nel Texas portano tutti, petrolieri, ranger e fuorilegge. Menù ovvio: «Birra a fiumi, bistecche e una montagna di patatine fritte», racconta divertito Davide. Che naturalmen­te si dichiara fan di Tex e che si dice «ancora emozionato» per l’impresa che martedì lo ha visto salire sul gradino più alto del podio, al termine di sei giorni di gare che prevedevan­o prove differenti: dalla conduzione a terra

La dedica speciale del cavallo — tutti Appaloosa, Paint e Quarter, razze eredi dei selvaggi mustang — alla monta vera e propria.

«Prima del via non ero nervoso, perché sapevo che avrei potuto fare bene — racconta Davide —. Il batticuore è arrivato solamente al momento delle premiazion­i, quando ci hanno richiamato tutti in pista».

Lo speaker degli Apha youth world games — il nome ufficiale del rodeo — ha indicato proprio l’italiano che con sé aveva un drappo tricolore. «Non ci credevo, pensavo che avrebbero vinto altri, mi sembravano tutti più bravi. Invece ha fatto proprio il mio nome» spiega il neo campione. Che un pensiero lo rivolge a Sensationa­l Hannah, la cavalla con cui ha gareggiato: «Non la conoscevo, me l’hanno assegnata in sorteggio mezz'ora prima dell’inizio delle gare. Mi sono trovato subito bene. Se ho vinto è anche grazie a lei».

Il merito è di Hanna, la cavalla che mi hanno assegnato al sorteggio: che feeling tra noi due

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 ??  ?? ● Si tratta della cavalcatur­a tipica del selvaggio west caratteriz­zata da un rapporto «rilassato»
● Si tratta della cavalcatur­a tipica del selvaggio west caratteriz­zata da un rapporto «rilassato»

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