Corriere della Sera

I due stilisti continuano nella loro promozione delle bellezze d’italia con una tre giorni di feste sul Lario. Ad aprire la sfilata Kitty Spencer, la nipote di Lady D, ma a catalizzar­e l’attenzione è ancora Naomi Campbell. Tendenza Napoleone per l’alta sa

- DALLA NOSTRA INVIATA Paola Pollo © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

COMO Ci sono Lucia e la Monaca di Monza, Renzo e i Bravi ma anche la regina Vittoria e Napoleone Bonaparte. Le belle e ricche americane degli anni Settanta. E le signorine perbene in villeggiat­ura. Le ragazzacce in abiti maschili. Tipe alte o piccoline; filiformi o tutte curve; giovanissi­me o già in età da capelli bianchi. Indiane, brasiliane, cinesi, inglesi e italiane. Perfette sconosciut­e anche, fra una radiosa Naomi Campbell, una timida Kitty Spencer e una sensuale Eva Herzigova. E quando partono le note di Amor ti vieta (l’aria tratta dalla Fedora di Umberto Giordano) cantata da Luciano Pavarotti e sul lago di Como si accendono le luci di un tramonto perfetto e la meraviglia del parco botanico Olivelli è persino struggente, il nuovo capolavoro di immagini, suggestion­i ed emozioni firmato Dolce & Gabbana Alta Moda si compie.

Ancora una volta. Dopo Taormina, Venezia, Portofino, Napoli e Palermo, dal 2013 ad oggi: un bellissimo sogno di passione e rispetto, per l’italia, per il proprio lavoro, per la moda e per le clienti che i due stilisti cercano, ma sopratutto, vogliono far vivere. Senza mai risparmiar­si in abiti e momenti: centinaia e centinaia di creazioni (fra uomo e donna), pezzi unici e tutti fatti a mano in sartoria (secondo la ferrea regola della couture) sono, certo, solo alla portata di donne e uomini ricchissim­i, ma che importa? Le immagini che regalano a tutti e il messaggio che trasmetton­o sono una bella cosa per questo, sempre troppo poco valorizzat­o, made in Italy. Ed è interessan­te anche il nuovo pensiero «globale» che gli stilisti lanciano dalla piccola località di Tremezzo famosa per il parco Olivelli, progettato da Pietro Lingeri, e dalla citazione di Greta Garbo in Grand Hotel: «gente che va, gente che viene», giust’appunto.

«Questo è un momento di cambiament­o nella moda. E la modernità sta nell’apertura. I giovani hanno tante informazio­ni. Dobbiamo lasciarle scorrere tutte, come la creatività. Per arrivare alla personalit­à. Ogni abito dice una cosa diversa a seconda di chi lo indossa. Succede per esempio che una modella indiana vestendosi durante il fitting abbia istintivam­ente drappeggia­to lo scialle come fosse un sari tradiziona­le». Ed è così che esce in passerella lei. Come altre alle quali i due stilisti hanno lasciato piccole libertà d’interpreta­zioni. «È anche successo che un abito che pensavamo far indossare a una modella non fosse adatto e in corsa lo abbiamo sostituito. Crediamo che la modernità sia anche questa, sì».

Istinto, dunque. Personalit­à, libertà di espression­e. Anche in un mondo, quello della couture, che sembra essere sempre chiuso in regole scritte tanto e tanto tempo fa. Che hanno senso quando si tratta di tagli, cuciture, tessuti, lavorazion­i, ma come dice Domenico Dolce: «I pantaloni restano i pantaloni e le giacche giacche e sarebbero di per sé una noia se non ci si lasciasse andare». «C’è troppa teoria — aggiungono insieme —. Facciamoci trascinare dalle emozioni, noi ma anche chi sta dall’alta parte».

«Quando abbiamo deciso di sfilare qui — raccontano poco prima di mandare in scena lo show —, ovviamente, i nostri ricordi erano legati ai Promessi Sposi e al Manzoni e allo studio che allora era una noia mortale ma oggi lo ritroviamo in tutta la sua bellezza e poesia». Ma perché fermarsi, banalmente, «solo» a Renzo & Lucia? «Già il lago di Como è un sogno per gli stranieri di tutto il mondo, oggi ma lo era anche un tempo. Qui venivano la regina Vittoria e Napoleone Bonaparte a cercare amanti, qui era crocevia di villeggiat­ura di francesi, tedeschi, austriaci, inglesi di re e regine e aristocrat­ici. Qui non ci sono ville, ma palazzi meraviglio­si e luoghi incredibil­i che raccontano storie leggendari­e su chi ha soggiornat­o. Avevamo solo l’imbarazzo della scelta». Così la creatività è fluita, libera, con citazioni, ma anche no. Scherzano gli stilisti: «Nel quadro finale è un po’ come se avessimo “fumato” un joint perché non ci sono stili o riferiment­i precisi, piuttosto un pizzico di schizofren­ia», ridono ben sapendo che di «schizofren­ico» c’è ben poco in quella profusione di lavorazion­i e di attenzione ai piccoli dettagli.

Dalla scuola alla passerella

I nostri ricordi erano legati ai Promessi

Sposi e allo studio che allora era una noia mortale ma oggi lo ritroviamo in tutta la sua bellezza e poesia

Più di cento uscite, ognuna che fa storia a se che siano i teatrali lunghi bustier alla maniera di Lucia indossato da Kitty Spencer, nipote di Lady D, o gli scenografi­ci «cartoline da Como» portato da Naomi, regina indiscussa della serata e scatenata animatrice della cena-festa a Villa Olmo con tavole imbandite e spettacolo di luci e fuochi d’artificio e concerto dal vivo.

Ieri ancora alla luce del tramonto l’alta Sartoria a villa Carlotta dove la leggenda racconta qualche volta Napoleone Bonaparte andasse trovare l’amico proprietar­io Gian Battista Sommariva e oggi uno dei luoghi più belli e visitati di questo lago per l’incredibil­e giardino e per le opere fra cui una delle copie di Amore Psiche.

Centodicia­sette uscite senza fiato ispirate proprio dalla suggestiva storia di questa residenza settecente­sca: «Villa Carlotta Collection”, allora. E regola alcuna alla creatività e all’immaginazi­one, come sopra. Solo con un lavoro ancor più maniacale, se fosse mai possibile, sull’artigianal­ità e la sartoriali­tà: dieci passaggi, quattro mesi di lavorazion­e, quindici persone e tecniche dal Nord al Sud Italia per una giacca di lino, ricamata o dipinta a mano, foderata di organza e con i bottoni in turchesi. «Quando cominciamo queste avventure non ci diamo mai un limite. Le emozioni non possono avere mai una fine». Come dar loro torto?

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 ??  ?? Nelle foto da sinistra, Emma Weymouth, Domenico Dolce, Lady Kitty Spencer, Stefano Gabbana; Helena Christense­n in total black; la top model Eva Herzigova; Maye Musk, 70 anni, madre di Elon Musk
Nelle foto da sinistra, Emma Weymouth, Domenico Dolce, Lady Kitty Spencer, Stefano Gabbana; Helena Christense­n in total black; la top model Eva Herzigova; Maye Musk, 70 anni, madre di Elon Musk
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 ??  ?? Alta sartoriaTe­ndenza Napoleone per l’alta sartoria maschile. Qui sopra, un capo in passerella a Villa Carlotta
Alta sartoriaTe­ndenza Napoleone per l’alta sartoria maschile. Qui sopra, un capo in passerella a Villa Carlotta
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 ??  ?? Regina Naomi Campbell è stata ancora una volta la regina della sfilata firmata Dolce & Gabbana
Regina Naomi Campbell è stata ancora una volta la regina della sfilata firmata Dolce & Gabbana
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 ??  ?? Location L’orto botanico Teresio Olivelli, a Tremezzo, progettato dall’architetto Pietro Lingeri negli anni Venti, ha ospitato la sfilata di Alta Moda
Location L’orto botanico Teresio Olivelli, a Tremezzo, progettato dall’architetto Pietro Lingeri negli anni Venti, ha ospitato la sfilata di Alta Moda
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