Scandalo sanità, i raccomandati erano pure i peggiori
Caro Aldo, emerge ancora più forte, dopo l’ultimo scandalo venuto alla luce in Basilicata, che occorre tenere fuori la politica dal sistema sanitario. La trasversalità del problema dal Nord al Sud dell’italia è una prova tangibile della drammaticità della questione. Il consenso politico che tanti nostri rappresentanti istituzionali si sono costruiti dietro la sanità pubblica, spiega in maniera chiara l’interesse affinché tutto resti come ora. In Basilicata, poi, si è aggiunto anche il coinvolgimento della Chiesa che aggrava ulteriormente la situazione. Negli ultimi anni il numero di presidenti, assessori, dirigenti regionali coinvolti in scandali sanitari è cresciuto a dismisura, ma tutto tace! Ritengo sia arrivato il momento di cambiare e di incidere radicalmente su un meccanismo perverso che ha generato solo enormi danni a svantaggio della collettività e in particolare dei cittadini del Sud Italia, dove la sanità pubblica lascia a desiderare! Altrimenti non c’è che da attendere il prossimo scandalo, e non è giusto.
Nicola Campoli, Napoli
Caro Nicola, nell’orrida storia lucana colpisce lo sfogo delle commissioni giudicatrici: i raccomandati erano tutti «ciucci». I peggiori. E vincitori.