Corriere della Sera

Contro la Ferrari servono i superpoter­i

Pole da record in casa per l’inglese, Vettel con il torcicollo in prima fila a soli 44 millesimi

- Flavio Vanetti

Quarantaqu­attro è il suo numero di macchina, oltre che la cifra stimata (annuale) di milioni di sterline che benedirà il nuovo contratto con la Mercedes, esteso fino al 2020 e forse annunciato già oggi. Ma 44 sono anche i millesimi grazie ai quali Lewis Hamilton ha festeggiat­o «il giro più difficile che ricordi», la settantase­iesima pole e la quarta di fila — su sei in totale: record — a Silverston­e. Ma a casa sua, davanti al popolo già ebbro di birra e di gioia per la vittoria dell’inghilterr­a del calcio, Lewis stava per subire lo sfratto a opera della Ferrari, nonostante Sebastian Vettel abbia rischiato di saltare la qualifica a causa del torcicollo che lo aveva costretto a rinunciare agli ultimi minuti delle terze prove libere.

Un anno fa Kimi Raikkonen era in prima fila, però era staccato di 7 decimi da Hamilton: una vita. E in gara non ci fu storia: Iceman andò sì sul podio, ma fu staccato di 36’’; e Vettel crollò al settimo posto. In questo 2018 dall’estate incredibil­mente calda, invece, Sebastian è separato dalla vetta da un sospiro, sostanzial­mente lo stesso verdetto — 98 millesimi nel suo caso — che ha definito il terzo posto del compagno di squadra. Toto Wolff sintetizza così, tra pavoneggia­menti e verità: «La Ferrari è molto veloce, ma stavolta ha deciso il pacchetto Mercedes, con Hamilton al volante». Più Hamilton che la macchina, per noi: solo lui avrebbe potuto ribaltare una situazione che Seb pareva aver congelato con un tempo da paura e il primato della pista nel «run» iniziale del Q3.

Tre macchine racchiuse in meno di un decimo: ecco il senso di una sfida pazzesca, che oggi riprenderà sulla rotta della vittoria. Tutto è ancora in bilico e Seb, mogio solo per il torcicollo («Preoccupat­o? No, va già meglio: nel Gp saremo carichi di benzina e più lenti»), sa di avere carte d’oro, anche perché il sabato ha premiato le Haas e la Sauber Alfa di Leclerc, a dimostrazi­one che i motori del Cavallino sono in gran spolvero. «Nei Gp riusciamo ad aggiungere qualcosa e quest’anno siamo più forti» dice Vettel. Silverston­e è pronta ad alzare il sipario sul duello con le Frecce, preparando le trappole di un asfalto rifatto ma con troppi sobbalzi e di un tracciato zeppo di curve traditrici: nel P3 si è schiantato Brendon Hartley con la Toro Rosso (esplosa la sospension­e anteriore sinistra) e nel Q1 l’ha imitato Lance Stroll, poco prima che Sergey Sirotkin, uscito senza però sbattere, completass­e la giornata nera della Williams.

Wolff teme lo start della Testa a testa Sebastian Vettel, 31 anni , ha un punto di vantaggio nel Mondiale su Lewis Hamilton: entrambi hanno vinto 3 gare e fatto

4 pole (Epa) Ferrari ma promette un «attacco totale», con Bottas che cercherà di spezzare il cerchio rosso attorno a Hamilton. Se Lewis scapperà, sarà dura scavalcarl­o: servirà inventiva nella strategia, detto che quella più logica parla di una sosta. Sebastian, comunque, ci crede: «Ho la macchina per vincere». E per battere la famosa magia della Mercedes... : «No, quella l’abbiamo già sconfitta: andate a rivedere il divario di un anno fa».

Sebastian dolorante «Credevo di dover saltare le qualifiche. E invece ce l’ho fatta, ora proverò a vincere»

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