Froome cade, Quintana rompe: Tour al via col botto
Cinque chilometri di delirio fanno già la rivoluzione. Nibali al sicuro, sprint a Gaviria su Sagan
Centonovantasei chilometri di pura e rassicurante coreografia tv (che emozione l’atlantico, che belle le spiagge, com’è rigogliosa la campagna della Vandea), cinque di puro delirio. A cinque chilometri dal traguardo della prima tappa del Tour de France numero 105, un ciclista di bianco vestito prima rotola su un prato e poi si esibisce in un salto mortale, agganciando un paracarro che l’aspettava minaccioso al varco. Il tempo di rialzarsi con la maglietta virata di verde e il tipo riprende l’ossuta forma di Chris Froome.
L’impietoso video «onboard» girato dalla bici del collega De Busty, pure lui ruzzolato, mostra l’inglese troppo vicino al ciglio della strada, abbattuto da una scodata di Rick Zabel. Carreggiata stretta, nervi a fior di pelle, velocità del gruppo altissima: il «rescue team» di Sky che funzionò come un orologio al Giro d’italia, nella fuga sul Colle delle Finestre, qui si inceppa. Tre fidi gregari del leader sono in ritardo (l’imberbe fenomeno Bernal si è già schiantato contro una transenna), a Froomey resta solo la ruota del gallese Rowe. Nel tentativo di riagganciarsi al gruppo di testa (dove restano saldissimi Nibali, Dumoulin, Bardet e Uran), Froome recupera nell’ordine: Porte (incidente meccanico), Adam Yates (perso nel vento) e perfino Quintana che, meschino, ha frantumato entrambe le ruote centrando una rotonda, invece che girarci attorno, 600 metri prima della neutralizzazione dei -3 chilometri.
La più innocua delle 21 tappe del Tour costa a Froome ben 51” di ritardo e assorbe buona parte del vantaggio che Sky poteva accumulare nella cronosquadre di domani. Quintana, lasciato alla deriva dalla Movistar, perde un minuto e 15”. Ce n’è abbastanza da mettere da parte le polemiche al salbutamolo della vigilia, con l’inglese di nuovo fischiato sul palco del foglio firma. Il Tour ha già una forma compiuta dopo solo quattro ore di gara, con tre big costretti a inseguire e Quintana anche a ringhiare contro la squadra. «Poteva accadere, è accaduto — spiega Froome via social — sono contento di non essermi fatto male. La strada per Parigi è lunga». Controllatissimo Nibali, 11° e primo degli uomini di classifica: «Questo è il Tour, lo sappiamo tutti. Bravi Colbrelli e Haussler a starmi vicino».
L’imprevedibile prima tappa si è prevedibilmente conclusa in volata. Al debutto alla Grande Boucle, preso per mano da una superba Quick Step, Gaviria ha freddato Sagan, Kittel e Kristoff, nell’ordine alle sue spalle. Volata lunga, potente ma anche anomala per via delle tante curve e pendenze nell’ultimo chilometro. Gaviria, raggiante in giallo, sarà brutto cliente per tutti anche oggi. «Era la tappa che volevo — ha spiegato il colombiano — e l’ho vinta nel modo che volevo. Sono l’uomo più felice del mondo».