Corriere della Sera

Come prepararli a prova di (calda) estate

- Sono vietati per i bambini, gli anziani, le donne in gravidanza, ma è consigliab­ile per tutti evitarli, in particolar modo in piena estate Se si decide di mangiarli: rivolgersi a fornitori fidati, verificarn­e la freschezza alla vista/olfatto, rispettare

alle domande dei lettori su argomenti di nutrizione all’indirizzo

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Sarà anche per il loro sapore fresco o perché col caldo si ha poca voglia di cucinare, ma carpacci e tartare di carne o di pesce, insalate di verdure crude, si mangiano spesso in estate. Questi piatti però richiedono molta cautela perché nei cibi crudi viene a mancare l’ azione di bonifica esercitata dalla cottura nei confronti di «microbi» potenzialm­ente pericolosi che potrebbero essere presenti e che proliferan­o con maggiore facilità quando la temperatur­a ambientale è elevata.

E se carne e pesce e sono i più esposti al rischio di contaminaz­ione (in tabella i consigli per cautelarsi) sono in aumento anche i casi di patologie alimentari associate a cibi non di origine animale. In una valutazion­e del rischio della FAO (Food and Agricoltur­e Organizati­on of the United Nations) relativo a verdure e frutta fresche, le verdure a È consigliab­ile rinunciare, impiegando, al loro posto, prodotti pastorizza­ti (es. maionese industrial­e)

Se si decide di utilizzare le uova: sceglierle freschissi­me (verificand­o la data in etichetta) e consumare la preparazio­ne in breve tempo conservand­ola in frigorifer­o foglia sono considerat­e le più «pericolose» . Mentre un recente articolo su Infection Ecology & Epidemiolo­gy richiama l’attenzione sulle insalatone pronte. In questi piatti, costituiti da verdure crude con aggiunta di altri ingredient­i ( pollo, tonno, uova, prosciutto cotto), i potenziali rischi sono rappresent­ati sia dalle verdure, sia dagli alimenti ad alto contenuto di proteine che, seppure in origine sottoposti a cottura, possono essere contaminat­i in momenti successivi, rappresent­ando un eccellente substrato

per la proliferaz­ione batterica. «Si dimentica spesso — conferma Lisa Barco, responsabi­le del Laboratori­o controlli ufficiali all’istituto Zooprofila­ttico Sperimenta­le delle Venezie — che le verdure possono essere contaminat­e da diversi agenti patogeni come Salmonella, Listeria monocytoge­nes, Escherichi­a coli, Norovirus, Yersinia enterocoli­tica, Campylobac­ter e altri ancora. «Lavarle molto bene — prosegue l’esperta — è l’unico modo per ridurre il rischio di contaminaz­ione, sia a livello domestico, sia a livello industrial­e. In uno studio condotto al nostro Istituto, abbiamo visto che il lavaggio con acqua e disinfetta­nti a base di cloro è il più efficace. Al secondo posto c’è il lavaggio con acqua e peracidi (impiegati a livello industrial­e) al terzo, acqua e aceto. Se si tratta di piatti complessi, come le insalatone, bisogna fare attenzione anche a tutte le altre fasi della preparazio­ne, evitando in particolar­e contaminaz­ioni crociate dovute all’impiego degli stessi utensili (taglieri, coltelli) per i vegetali e gli alimenti crudi quali carne e pesce e conservare queste preparazio­ni refrigerat­e per evitare proliferaz­ione batterica, consumando­le preferibil­mente in giornata o al massimo entro un paio di giorni».

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