«Sacrificio d’amore», la soap di Canale 5 che in Italia non ha successo
M entre a Cologno godono delle ottime performance dei Mondiali di Russia — che alzano le medie di rete di Canale 5 e Italia 1 (quest’ultima, a giugno, terza rete nazionale con l’11,1% di share) — devono anche «smaltire» le puntate rimaste di un progetto nato male (e finito peggio). Doveva essere Il segreto made in Italy, ma Sacrificio d’amore riesce ad affossare le serate non calcistiche dell’ammiraglia Mediaset con ascolti imbarazzanti.
Che la serie con Francesco Arca (un melò in costumi d’epoca) non fosse granché lo si era capito già lo scorso dicembre: fuori garanzia, un esordio con poco più di 2 milioni di spettatori, e una share ferma al 10%. Davvero troppo poco per Canale 5, che si affrettò a interrompere la soap dopo 6 puntate. Ma ne restavano altre 16 in magazzino: ancora ben lontani dal periodo di garanzia, Sacrificio d’amore torna così il 20 giugno e prosegue nei successivi mercoledì. E le cose vanno pure peggio: 1.520.000 spettatori medi, per una share del 7,7%.
Mercoledì scorso, a «sacrificarsi» sono meno spettatori del Chi l’ha visto…?, che supera Canale 5 di 3 punti di share. Analizzando i dati si capisce anche perché Sacrificio d’amore non funziona. Il pubblico che ama il melò in versione «scripted» (Il Segreto, appunto) o «unscripted» (i programmi di Maria De Filippi) è femminile, giovane, popolare, e disegna un posizionamento chiaro per Canale 5. Sacrificio sposta l’asse privilegiando solo gli spettatori più anziani: il miglior share per target è raccolto fra gli ultra 65enni (10,6% di share, con gli uomini che raggiungono il record negativo del 5%). E le puntate in magazzino sono ancora tante: forse si finirà in daytime. Morale: reimpiantare in Italia un successo nei mercati spagnoli e latini sembra facile solo a parole. (a. g.) In collaborazione con Massimo Scaglioni
elaborazione Geca Italia su dati Auditel