«Sarà un Pd da battaglia Renzi sbaglia su Gentiloni»
L’ex leader: basta lotte fratricide. Le critiche del sindaco di Milano. Da Boccia l’appello all’unità
Non ci sta a passare per l’uomo della discordia del Pd. Né per il rompiscatole che ha voluto rovinare la festa al neo segretario Maurizio Martina, incoronato sabato dall’assemblea nazionale. «Da noi nessuna polemica — scrive di buon mattino su Twitter Matteo Renzi — ma solo politica».
Non a caso nel tardo pomeriggio di ieri l’ex segretario, dopo avere trascorso l’intera giornata in famiglia, torna sulla questione — «non intendo rispondere a nessuna polemica, solo politica» — e si dice pronto al confronto con tutti e su tutto: «Dall’europa e l’immigrazione fino ai vitalizi o ai voucher». Salvo poi rivolgersi a chi lo critica: «Prima o poi sarà chiaro anche a quelli che insistono con le divisioni interne e le lotte fratricide che stanno attaccando il Matteo sbagliato».
Le truppe renziane battono le mani al leader e rivendicano attraverso l’ansa il fatto «che l’assemblea nazionale del Pd di ieri ha dimostrato in maniera chiara da che parte sta». Tradotto, i numeri sono dalla nostra parte.
Al Nazareno, però, il dibattito è sempre più acceso. Carlo Calenda è convinto che «così non si va da nessuna parte» perché «siamo fermi al “chi ha sbagliato”». Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, invece, critica il protagonismo di Renzi e sostiene che un suo ritorno in campo «non sarebbe un bene» perché «si tornerebbe al problema dell’uomo o della donna sola al comando, che è il modello più sbagliato in questo momento perché non c’è una candidatura così forte da poter andare avanti da sola. Quindi è molto meglio la collegialità».
Quanto agli altri, l’arringa di Renzi in assemblea ha lasciato diverse ferite. Andrea Orlando non accetta la tesi dell’ex segretario e dice: «Quella per cui `si è perso per le polemiche delle minoranze´ è una fake news in duplice accezione». Duro Cesare Damiano: «L’intervento di Renzi di ieri è stato divisivo e obsoleto: una minestra riscaldata di luoghi comuni». Mentre Francesco Boccia, deputato vicino a Michele Emiliano, fa un appello all’unità: «Qui non ci sono né guelfi e né ghibellini ma solo persone che vogliono essere ascoltate. Aiutiamo tutti il segretario Martina, a partire proprio da Renzi, a guardare avanti e a lavorare nell’interesse di tutti».