Corriere della Sera

Salvini: ora stop alle navi militari Lite con la Difesa

Caso sui migranti salvati dagli irlandesi

- Fabrizio Caccia

Salvini — dopo aver bloccato le navi delle Ong — ora vuole fermare anche le navi militari che trasportan­o i profughi. Scontro con la Difesa: «La questione non è di sua competenza». Altro fronte quello economico con lo scontro Di Maio-berlusconi.

Viminale contro Palazzo ROMA Baracchini. Interno contro Difesa. Diventa un caso politico lo sbarco avvenuto sabato sera al porto di Messina del pattugliat­ore irlandese «Samuel Beckett» con 106 profughi a bordo — 93 uomini, 11 minori e 2 donne incinte — quasi tutti di nazionalit­à sudanese, salvati dalla nave militare irlandese tra il 4 e il 5 luglio in acque Sar maltesi e senza coordiname­nto con Roma. La nave «Beckett» partecipa alla missione europea «Euronavfor­med - Operazione Sophia» avviata nel 2015 contro la tratta di esseri umani nel Mediterran­eo. E dal febbraio scorso è a guida italiana. Il nome, Sophia, è lo stesso dato a una bambina nata dopo il salvataggi­o di sua madre da un naufragio, nell’agosto del 2015, al largo della Libia.

Ma ieri il ministro dell’interno, Matteo Salvini, ha deciso di aprire ufficialme­nte anche quest’altro fronte: «Dopo aver fermato le navi delle Ong — ha annunciato — giovedì porterò al tavolo europeo di Innsbruck la richiesta italiana di bloccare l’arrivo nei porti italiani delle navi delle missioni internazio­velli nali attualment­e presenti nel Mediterran­eo. Purtroppo i governi italiani degli ultimi cinque accordi anni (in avevano cambio sottoscrit­to di cosa?) perché tutte queste navi scaricasse­ro gli immigrati in Italia. Col nostro governo la musica è cambiata e cambierà». Passano poche ore e da Palazzo Baracchini, la sede del ministero della Difesa, arriva però una piccata precisazio­ne tramite l’agenzia Ansa: «Eunavforme­d è una missione europea ai lisulla Esteri e Difesa, non Interni. Quel che vanno cambiate sono le regole di ingaggio della missione e per farlo occorre farlo nelle sede competenti, non a Innsbruck...». L’azione, sottolinea­no le fonti vicine al ministro 5Stelle Elisabetta Trenta, «deve essere coordinata a livello governativ­o, altrimenti l’italia non ottiene nulla oltre a qualche titolo sui giornali, fermo restando che la guida italiana per noi è motivo di orgoglio».

Di certo, oggi Salvini rilancerà il tema negli incontri che avrà con Sergio Mattarella e con Giuseppe Conte (in partenza per Bruxelles dove mercoledì rappresent­erà l’italia al summit Nato) allo scopo di mettere a punto una soluzione alternativ­a a Eunavforme­d da presentare all’europa. Il vertice dei ministri dell’interno dell’ue a Innsbruck, giovedì, è il primo incontro vero del semestre di presidenza austriaco, che ha preso avvio a luglio. Alla vigilia Salvini vedrà anche il suo omologo tedesco Horst Seehofer.

Se dal ministero della Difesa arrivano precisazio­ni, più in sintonia con Salvini sembra essere il ministro Cinquestel­le Danilo Toninelli, responsabi­le di Infrastrut­ture e Trasporti (da cui dipende la nostra Guardia Costiera). «Abbiamo accolto a Messina 106 migranti salvati da nave Eunavforme­d. Ce lo impone folle accordo europeo Sophia con cui Renzi ha svenduto interessi Italia — ha twittato ieri Toninelli —. Rispettiam­o la regola, ma ora va cambiata. Quello migratorio non può più essere solo un problema italiano, sennò rischia la Ue». E sempre su Twitter replica duro il capogruppo dei deputati Pd, Graziano Delrio: «Caro Toninelli l’accordo da cambiare è quello di Dublino, quello votato dalla Lega a vantaggio degli amici di Matteo Salvini del gruppo di Visegrad. Con accordi Sophia e Themis si redistribu­iscono in Ue costi e responsabi­lità dei salvataggi». Poi lancia l’hashtag #Salvinièil­problema.

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