Helena, Carlo e il viaggio in Svezia A piedi per 2 anni con gli asinelli
Sulla via hanno seminato 400 piantine. «Accolti da tanta generosità»
il grande caldo e il gelo dell’inverno. Si sono mossi anche con la neve, e durante il tragitto hanno messo a dimora più di quattrocento piantine per creare vita nei luoghi simbolo della loro avventura. Un equipaggio d’eccezione: il loro «caravan a dodici zampe» allestito con lo stretto necessario: sacchi a pelo, viveri e un pannello fotovoltaico Arrivo 16 ottobre 2016
Göteborg (Svezia) Partenza 12 giugno 2017 CDS
per l’energia.
Adesso che sono tornati a casa per loro è arrivato il tempo di riflettere. Sono felici e stanno bene, lo conferma Carlo, guardando sul tavolo la lettera che hanno deciso di scrivere a tutte le persone che li hanno accolti. «Prima di partire ci siamo ripetuti che questo cammino sarebbe stato la nostra Università — spiegano —. Questa scuola in viaggio ci ha insegnato che nella stragrande maggioranza delle persone alberga la generosità».
Adesso che è finita la loro esperienza è diventata una storia. «Quando ci siamo messi in cammino non sapevamo dove ci saremmo fermati, se in Italia o in Svezia, le nostre famiglie vivono in entrambi i Paesi. Oggi ai più piccoli raccontiamo che abbiamo la camera da letto in Svezia e la cucina in Italia e che in mezzo c’è un lungo corridoio che attraversa Danimarca, Germania e Svizzera».
La loro avventura è pronta a lasciare il segno. «Di questa Università — raccontano — portiamo con noi tanti volti sorridenti, modi diversi di intendere e vivere la vita». Il desiderio più grande? «Continuare a condurre Toni e Aurora Alba fra la gente per suscitare sorrisi e buonumore». La loro esperienza l’hanno raccontata in un blog, «Un attimo sto arrivando», che raccoglie le tappe salienti del cammino. Helena e Carlo si guardano in faccia e pensano alla stessa cosa: che nella vita bisogna essere un po’ folli, per tentare le grandi imprese. Come la loro missione, appena raggiunta, di lenti esploratori del mondo.
Il dubbio
«Quando siamo partiti non sapevamo dove ci saremmo poi fermati, se in Italia o in Svezia»
@e_galletti