Corriere della Sera

«Inseguo la mia passione: le prime ferrovie inglesi»

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In valigia qualche gioco da condivider­e, «perché si fa amicizia anche così». Libri, sicurament­e, a tenergli compagnia. «E poi, forse, un pupazzetto, una mascotte, da fotografar­e nei vari luoghi in cui mi fermerò. Così potrò pubblicare le foto su Instagram, e testimonia­re quello che ho visto». Matteo Latella, 18enne di Savona, accarezza il pensiero della partenza e ha il pass Interrail in tasca già da una decina di giorni. Ma sa che non sarà né subito né una lunga vacanza.

Ha appena terminato la maturità, liceo scientific­o, e tira un respiro di sollievo. Si è impegnato tanto, è arrivato agli esami con il massimo dei crediti, le prove sono andate bene: «Mi aspetto cento — ammette — come voto finale». Studente modello, prima di godersi il riposo estivo si rimetterà sui libri per preparare i test di ammissione all’università. Quello della Normale, prima di tutto, dove vorrebbe studiare Chimica. E se dovesse fallire, punterà al Politecnic­o di Milano, o a quello di Torino. Il viaggio, quindi, inizierà solo dopo.

«Andrò nel Regno Unito — racconta —. Sono appassiona­to di treni e ferrovie e voglio andare dove le strade ferrate hanno avuto origine, dove prima delle locomotive si usavano ferrovie con trazione a cavalli. Da lì, poi, in Danimarca». Si concederà una settimana di viaggio, «ma magari dopo i test riuscirò a fare qualcosa di più». Partirà da solo e a questo non è abituato. «I viaggi che ho fatto finora sono stati con la famiglia: con mia sorella a Monaco, per un suo stage; o quando è tornata a trovare la famiglia che l’aveva ospitata in Costa Rica per l’anno all’estero con Intercultu­ra».

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