UN APPELLO A CONTE È ORA DI BATTERE UN COLPO
Caro direttore, tutti giorni leggo sul Corriere le pagine dedicate alla politica interna. Sono citati molti politici e i loro interventi: il ministro degli interni Matteo Salvini (onnipresente), il Guardasigilli Alfonso Bonafede, la senatrice Paola Nugnes, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il ministro dell’economia Giovanni Tria, il super ministro Luigi Di Maio, il segretario veneto della Lega Antonio Da Re, Antonio Tajani, vice presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi presidente di FI. E poi un numero notevole di senatrici e senatori impegnati in spostamenti a destra, e altrettanti numerosi del Pd alle prese con le loro discussioni. Quello che non si trova mai è il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Ma è normale? Spero stia bene... Marco Fancelli
Caro signor Fancelli,
Intanto voglio rassicurarla sul presidente Conte: sta bene ed è impegnato nelle sue attività. Il problema è che il suo ruolo è stato definito sin dall’inizio in questo modo: una figura di compromesso tra i due Dioscuri Salvini e Di Maio. Una sorta di esperimento da laboratorio per portare al vertice del governo una personalità senza alcuna esperienza politica e amministrativa che non facesse ombra ai detentori dei voti e del potere nell’alleanza. Un «esecutore» del contratto, come chiarì subito il leader del M5S.
Non mettiamo in dubbio le capacità professionali di Conte ma il primo ministro nel nostro ordinamento dirige e coordina l’attività di governo: nel suo caso può al massimo mediare, smussare, evitare che la competizione tra i due partiti di maggioranza (che hanno spesso progetti e aspirazioni diverse) non faccia saltare l’alleanza. Da quanto abbiamo visto nel primo mese, il vero presidente del Consiglio è stato Matteo Salvini; ora è in atto un tentativo di recupero da parte di Di Maio per affermare, con il contestato Decreto dignità, le parole d’ordine dei Cinque Stelle. Governare così è molto difficile. E a Conte non ci resta che lanciare un appello: se ci sei batti un colpo.