Corriere della Sera

Fate e streghe narrate con i battiti di ciglia

- di Gabriela Lotto

Il conto è davvero impression­ante: «116.068 sono i battiti di ciglia che mi sono serviti per dettare le favole raccolte in questo libro. Quando mia figlia Camilla mi chiese perché non ero come le altre mamme, ho pensato di iniziare a scrivere per spiegarle ciò che era successo. Per spiegare a una bambina così piccola ho utilizzato il linguaggio simbolico delle fiabe».

Daniela Gazzano, nata nel 1966, sposata con due figli, vive in provincia di Cuneo. Entrata in coma nel 2005, per un errore diagnostic­o è stata considerat­a in stato vegetativo permanente, mentre in realtà era cosciente. L’autrice è infatti affetta dalla cosiddetta locked-in syndrome, è cioè imprigiona­ta nel suo stesso corpo, completame­nte immobile, e può comunicare solo con il battito delle ciglia.

Le storie magiche della radura incantata (pubblicato da Salani, con illustrazi­oni di Daniela Tieni) racconta la storia di Papà Gigi, di mamma Dani e dei loro figli Lelè e Mima, che sta per nascere. E proprio quando Mima viene alla luce irrompe il dolore: una strega malvagia e invidiosa vuole distrugger­e l’amore che unisce la mamma alla piccola neonata e colpisce Dani con un sortilegio, immobilizz­andola. La mamma è triste. Viene accompagna­ta dai figli e dal marito in una buia radura. Una sua lacrima cade nell’acqua, e tutto diventa bello e luminoso. Appare la regina delle fate del bosco, che propone a Dani una soluzione: diventare anche lei una fata per poter comunicare con i suoi cari. Dani accetta e diventa una fatina bianca. Resta nella radura, ma parla nella mente di Gigi, Lelè e Mima e dice loro: «Sarò sempre con voi». Seguono varie avventure: sono le fiabe del libro che sicurament­e affasciner­anno i giovani lettori.

Il libro di Daniela Gazzano può essere letto con l’occhio del bambino, che ritrova in queste pagine una natura amica, popolata di figure affettuose ed empatiche, testimoni dei migliori valori della famiglia; ma anche con l’occhio dell’adulto che scopre, dietro questa bellezza, il profondo dramma umano dell’autrice che, proprio grazie alla sua sofferenza, è riuscita tuttavia a scoprire la dimensione più nascosta e più vera dell’esistenza umana, che si esprime nei valori dell’amore e della solidariet­à.

Per volontà dell’autrice, parte degli utili di questo libro verrà devoluta all’associazio­ne non profit «Gli Amici di Daniela Onlus».

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