Corriere della Sera

Londra-parigi con la bici elettrica sulla ciclabile «verde» di 406 km

Paesaggi mozzafiato e solo qualche imprevisto pedalando 3-4 ore al giorno

- Di Tommaso Goisis e Francesco Carra

PARIGI Kerouac avrebbe detto che siamo partiti per osservare, scoprire e lasciare un segno, seguendo quella nitida voglia di vivere che rinasce in noi dopo ogni scelta che prendiamo. Meno poeticamen­te, abbiamo scelto di pedalare da Londra a Parigi. In sella a due Askoll ebfolding, bicicletta pieghevole a pedalata assistita, quella che puoi portare sempre in metropolit­ana, in treno, e nell’ascensore dell’ufficio. Da oggi, anche quella bicicletta con cui correre sui 406 chilometri dell’avenue Verte, la ciclovia verde inaugurata per le Olimpiadi di Londra del 2012. L’abbiamo percorsa in quattro giorni,

Il percorso

Hanno attraversa­to i sobborghi inglesi e le grandi campagne, poi la manica in traghetto

tra piste ciclabili su antichi percorsi ferroviari, sentieri dentro a boschi rigogliosi e strade ghiaiose tra campi di grano e pascoli. E arrivati alla fine avremmo voluto che proseguiss­e fino a Roma, questa via verde sempre ben tracciata. Per questa volta, invece, ci siamo accontenta­ti di partire dal Big Ben, attraversa­re i sobborghi di Londra e le sue basse case rosse, e poi le campagne inglesi, con fattorie e pub ad aspettarci in cima alle salite, la Manica in traghetto, le foreste francesi, fino a che la case non hanno cominciato a rialzarsi, diventare più dense, meno ordinate, segnalando l’ingresso nelle banlieu parigine.

Ventotto ore in sella, dieci barrette energetich­e, dodici litri d’acqua, cinque hamburger, quattro fette di tarte tatin e innumerevo­li birre (a fine giornata) a testa, tre alberghi bike-friendly, una sola foratura e un barista inglese che ha voluto a tutti i costi una foto ricordo «because you are my heroes». Just for four days, gli abbiamo risposto parafrasan­do David Bowie.

La musica, si sarà capito, ha accompagna­to questi giorni di totale libertà perché dopo alcune ore passate in sella la testa si libera di tutti i pensieri e tira fuori quei ritornelli quasi dimenticat­i. Ogni momento ha la propria colonna sonora. Il tempo ha assunto una dimensione nuova, rispetto alle nostre vite da città. Perché viaggiare in bicicletta significa totale indipenden­za, non doversi preoccupar­e di orari o scadenze, lasciarsi guidare dall’alba e dal tramonto per essere sicuri di avere sempre luce sulla strada.

Viaggiare significa anche risolvere gli imprevisti. Come quando - la mattina del quarto giorno, ormai stanchi, con la voglia di arrivare - abbiamo ripetutame­nte ignorato i cartelli di «strada interrotta» proseguend­o in mezzo a un bosco che si faceva sempre più fitto, fino a trovarci di fronte una barriera alta due metri. Biciclette pieghevoli, abbiamo scoperto, significa anche sollevabil­i e siamo stati ripagati: lo sforzo di ha regalato alcuni chilometri di totale silenzio sulle sponde della Senna.

Cicloviagg­iatori ne abbiamo incontrati tanti: famiglie con bambini, «fissati» in bici da corsa con pullmino al seguito, semplici appassiona­ti come noi. Questo è davvero un viaggio alla portata di tutti, che può esser fatto in una settimana pedalando 3-4 ore al giorno, godendosi lo scorrere dei paesaggi e il susseguirs­i sporadico di cattedrali e castelli. Senza dimenticar­e pub e brasserie.

 ??  ?? Tommaso Goisis (a sinistra) e Francesco Carra sulle biciclette elettriche pieghevoli durante il loro viaggio durato quattro giorni dal centro di Londra al centro di Parigi
Tommaso Goisis (a sinistra) e Francesco Carra sulle biciclette elettriche pieghevoli durante il loro viaggio durato quattro giorni dal centro di Londra al centro di Parigi
 ??  ?? La pista in mezzo ai campi. La bici Askoll ha un’autonomia di 70 chilometri
La pista in mezzo ai campi. La bici Askoll ha un’autonomia di 70 chilometri

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