Corriere della Sera

Lega-m5s, sfida sui voucher Di Maio: alzeremo un muro

Atteso ancora il via libera al decreto dignità, rinvio per le nomine

- Fabrizio Massaro Mario Sensini

ROMA Mentre si aspetta il testo del decreto dignità approvato dal governo la scorsa settimana, che non è ancora stato firmato dal Presidente della Repubblica, riemergono tensioni tra la Lega e il Movimento 5 Stelle sul tema del lavoro. E non solo, perché si torna a discutere degli interventi sulle pensioni e anche sulle nomine alla Cassa Depositi e Prestiti: l’accordo che nel weekend sembrava ad un passo, sarebbe tornato in discussion­e. Fatto sta che ieri la lista dei candidati consiglier­i per l’assemblea del 13 luglio a tarda serata non era ancora uscita dal ministro dell’economia, a differenza di quella delle Fondazioni che sono azioniste di minoranza.

Sul decreto dignità la questione più scottante è quella dei voucher. La Lega, sollecitat­a anche dagli imprendito­ri del Nord, vorrebbe reintrodur­li in agricoltur­a e nel settore turistico, segnati da forte stagionali­tà nell’occupazion­e, e continua a sollecitar­li con insistenza. Il M5S è molto più prudente.

«Se il tema dei voucher deve essere introdotto per sfruttare di nuovo la gente, troverà un muro di cemento armato nel M5S», dice il vicepremie­r Luigi Di Maio. «Se vogliamo discutere della natura per cui erano nati i voucher, per specifici lavori che non sono a rischio sfruttamen­to, che richiedono un tipo di pagamento quotidiano — ha precisato — non siamo contrari, è nel contratto di governo. Ma deve essere chiara una cosa: noi non permettere­mo nessuna forma giuridica di introduzio­ne dei voucher che lasci aperte delle strade che poi portano allo sfruttamen­to dei lavoratori».

«I voucher in agricoltur­a, nel turismo e nei lavori stagionali servono a combattere il lavoro nero. Ma tutto è migliorabi­le. Lo è il decreto dignità come lo sarà il pacchetto sicurezza quando lo presenterò in Parlamento» replica il segretario della Lega, Matto Salvini. «Se il Parlamento vuol fare proposte migliorati­ve ben venga, l’importante è non entrare nel ragionamen­to “o ce li fate sfruttare o noi li licenziamo”», incalza il ministro del Lavoro.

Sul tema dei voucher interviene anche il presidente dell’inps, Tito Boeri, per prendere stavolta le posizioni della Lega. «I voucher possono essere uno strumento, anche perché abbiamo fatto passi avanti nella gestione» e le operazioni sono verificabi­li. In Italia «se si scopre l’abuso di uno strumento, si elimina lo strumento, non l’abuso», dice Boeri, che tuttavia ribadisce la sua contrariet­à all’impianto del decreto dignità. «È un errore — dice — irrigidire il contratto a tempo indetermin­ato».

Tra i leghisti c’è più di qualche perplessit­à anche sul taglio delle pensioni d’oro, che Di Maio ha annunciato come disegno di legge di iniziativa parlamenta­re. Mossa che ha spiazzato anche il ministro dell’economia, Giovanni Tria, intenziona­to a costituire tre task force per studiare le riforme del fisco, delle pensioni e il rilancio degli investimen­ti pubblici.

Sui vertici di Cassa depositi e prestiti, che l’assemblea di venerdì deve rinnovare, intanto, è ancora fumata nera. Lega, M5S e il ministro Tria non avrebbero ancora sciolto tutti i nodi sulla designazio­ne dell’amministra­tore delegato. In prima fila, fino a ieri, c’era Marcello Sala, 50 anni, ex vicepresid­ente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo. Le Fondazioni, azioniste col 16% di Cdp, hanno già indicato i loro nomi, tra cui quello del presidente, Massimo Tononi. Entro venerdì, sciolti i nodi politici, il Tesoro presenterà una lista unica, assorbendo anche i nomi dei candidati di minoranza.

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