Corriere della Sera

Si è accesa la scintilla Oggi lasciateci gioire

- Di Pierluigi Battista

Epensare che ci stava pure un po’ antipatico CR7, che poi nel mondo dei nuovi acronimi pazzi del giovanilis­mo social è Cristiano Ronaldo, ufficialme­nte calciatore dello Juventus Football Club, non so se mi spiego. Era antipatico, con i suoi atteggiame­nti arroganti, la posa statuaria del muscolo perfettame­nte disegnato.

Ma poi Ronaldo venne applaudito con ammirazion­e da tutto lo stadio bianconero per una rovesciata che aveva inflitto alla Juventus, ma di una bellezza assoluta. E lì capimmo. Capimmo che quella bellezza poteva e doveva essere nostra. Lui capì che lo Stadium poteva essere la sua nuova casa, il palcosceni­co delle sue prodezze. Si accese una scintilla. Ci fu un colpo di fulmine. A quei livelli non si fa una pazzia così se non scatta qualcosa di incandesce­nte. E da ieri questa passione tra la Juve e CR7 si è ufficializ­zata. Insieme per quattro anni, con molti soldi. Cristiano Ronaldo ringrazia. E ringrazia la Juventus.

Anzi, «l’juventus», come si intitola il poema juventino scritto da Sandro Veronesi e pubblicato sulla versione online della nostra «Lettura». «L’juventus», non è un errore: «L’juventus con l’apostrofo, come la chiamavano i vecchi delle mie parti», che poi sono il grande cuore della Toscana, e che dicono «quando gioca l’juventus», «cosa ha fatto l’juventus». «L’juventus», prosegue Veronesi, che ha nella sua anima mille ferite di finali di Champions mai vinte, «è una squadra di provincia, è la squadra della provincia più grande del mondo... la squadra dei poveri che pagano i lussi al ricco, degli emigranti che vogliono rimanere italiani, degli immigrati che vogliono diventarlo, l’juventus, la luce di chi non ha luce», «è per questo che vince, l’juventus, è per loro».

È per loro che l’arrivo di Ronaldo è festa grande. Ha qualche anno sul groppone, non importa. È una questione di soldi, certo. Ma CR7 ha scelto «l’juventus» per dare nuovo smalto alla sua carriera unica, alla carriera, che Messi non ce ne voglia, del più forte giocatore del mondo ancora in attività. Ha scelto la Juve perché con la Juve si può fare, perché la Juve ha tutti i mezzi, la storia, la classe, la tecnica per non soccombere più in sette finali da incubo, perché la Champions è la nostra ossessione anche se si vincono sette scudetti consecutiv­i, traguardo mai visto da nessun’altra squadra italiana, nemmeno da lontano, da lontanissi­mo. Quel numero fatale, sette: sette finali perdute. Sette scudetti consecutiv­i. Sette come la maglia di Cristiano Ronaldo. Sette volte benvenuto. Poi magari si soffrirà, Ma oggi, scusate, è giorno di festa e di commozione.

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