L’idea di Allegri: Mandzukic e Dybala per formare il tridente con il portoghese
L’aveva appena sfidato da nemico, beccando due gol, eppure le idee di Massimiliano Allegri erano già chiarissime: «Da un paio d’anni credo che Cristiano Ronaldo sia il miglior centravanti che c’è — spiegò l’allenatore juventino, lo scorso aprile, dopo la rovesciata allo Stadium — senza togliere nulla agli altri. Si è trasformato in questo ruolo e c’è solo da fargli i complimenti». Domiciliato al numero 7 da Sir Alex Ferguson, l’ambizione e il senso del gol ne hanno fatto un attaccante, pur lasciandone sulle spalle la targa dell’ala destra, che più non è. Ora, CR7 segna con ritmi industriali: «Ha una lucidità e una bravura nel chiudere l’azione straordinaria», aggiunse il tecnico. Ora lo avrà, per la lavagna, che non troppo ama e, soprattutto, sul prato, dove invece si diverte a mischiare giocatori e mestieri. Ma Cristiano, appunto, non si discute: sarà centravanti. Il resto, lo farà il calcio di Allegri, artistico e anarchico, per dirla con il suo tattico, Aldo Dolcetti, uno che mischia traiettorie, pittura e buoni libri.
Di CR7 si conosce sempre l’indirizzo del destinatario, la porta avversaria, ma non quello del mittente, da dove parte cioè: nel Real, spesso lo faceva dalla corsia, per poi rientrare, infi-
L’alternativa
Ma c’è anche l’attrazione per il 4-3-3 con Dybala a destra e Douglas Costa a sinistra
landosi nelle praterie spalancate da Benzema. E la parte del francese, un centravanti sempre più finto, potrebbe esserlo Mandzukic, che al lavoro sporco s’è abituato da tempo. Un’idea di Allegri è questa: Ronaldo insieme a Supermario e Dybala, in un tridente che può pure essere declinato in un 4-3-1-2, con l’argentino alle spalle dei due. Lo staff juventino è però intrigato soprattutto dal 4-3-3, con Cristiano falso nueve, ma solo perché non ne ha il numero di maglia, con Dybala a destra e Douglas Costa a sinistra. Ovvero, un attacco ai confini della rapidità, tra slalom e assist. Dopodiché, con uno come CR7 non ci sarà che l’imbarazzo della scelta, perché anche il 4-2-3-1, con cui Allegri fece la rivoluzione un anno fa, potrebbe filare alla grande. O, semplicemente, ha ragione qualche neo-compagno, che ieri lo aspettava: «Con lui, i problemi li avranno gli altri».