Il solito trucco del mago Ivan prima sparisce, poi colpisce E con Mario rilancia la serie A
Il vecchio trucco di Ivan il terribile ha funzionato un’altra volta. Sparire, come a volte gli succede non solo per un bel pezzo di partita ma anche per settimane (se non per mesi). E poi ricomparire all’improvviso quando più nessuno si ricorda di lui. È così che, al 23’ del secondo tempo, Perisic spunta dal nulla dietro le spalle di Walker e in spaccata mette dentro la palla dell’1-1. Eccolo, l’altro Ivan, quello che i tifosi interisti conoscono altrettanto bene. E ovviamente preferiscono: un esterno imprendibile sia che parta da destra sia che parta da sinistra.
Prima centra il palo. E mentre la più brutta Inghilterra vista a Russia 2018 cerca di capire cosa diavolo succede, sta già finendo il secondo tempo supplementare. Lui salta su un pallone di testa e lo mette sul piedone di Mandzukic. Che segna il gol della Storia. Ma col suo uno-due, Perisic fa anche la storia con la minuscola sua personale (tra gol e assist ha partecipato a 10 gol della sua Nazionale nei tornei ufficiali: uguagliato il record di Suker). E pure della sua squadra di club: l’inter.
Il suo gol e il suo assist lo spediscono in finale insieme al compagno di nerazzurro Brozovic. Una tradizione che risale ormai al 1982, con Bergomi, Oriali e Altobelli campioni del mondo al Bernabeu. Nel 1986 c’era Rummenigge, sconfitto da Maradona. Nel 1990 lo vendicarono Brehme, Matthaeus e Klinsmann. A Usa 94 Berti vide svanire la Coppa ai rigori. Nel 1998 e nel 2002 Ronaldo la perse e poi la vinse. Nel 2006 venne il colpo di testa Materazzi. Nel 2010 la sconfitta di Wesley Sneijder, quattro anni dopo quella di Palacio contro la Germania.
Domenica, a provare a salire sul tetto del mondo ci saranno dunque Perisic e il sempre più Epic Brozo(vic).
Cosa che, se qualcuno l’avesse pronosticata a gennaio, ne avrebbero decretato l’infermità mentale. Con loro ci sarà Mario Mandzukic: dire che è un pezzo d’italia in finale mondiale è troppo. Ma intanto, il giorno dopo l’ufficialità dell’arrivo di Cristiano Ronaldo in serie A, a buttare fuori dai Mondiali la Nazionale espressa dal campionato più ricco e bello del mondo (che ha dato il 43% dei giocatori delle semifinali di questi Mondiali), sono due che aspettano CR7 dalle nostre parti. Uno da avversario. L’altro da possibile futuro compagno, a patto che faccia il lavoro sporco per lui. Solo Cristiano Ronaldo potrebbe ottenere qualcosa di simile da un possibile campione del mondo.