PERCHÉ L’AMERICA RESTA LA POTENZA EGEMONE
Caro Aldo, gli Stati Uniti non sono entrati nella II Guerra Mondiale per la difesa di valori. Come si sa, la maggioranza della loro popolazione appoggiava la Germania e ci volle l’aggressione giapponese. Non crede che sia venuto il momento di smetterla con la retorica degli Usa patria di valori e libertà, e iniziare a rappresentarli come patria di interessi nazionali ( talvolta sacrosanti, talvolta proprio no)?
Non c’è dubbio che gli Stati Uniti, come qualsiasi grande potenza, si siano mossi e si muovano nell’ottica di un’egemonia da conquistare o da difendere. Certo, c’è una bella differenza tra intervenire per sconfiggere Hitler e liberare l’europa, o sostenere i caudillos sudamericani che facevano sparire gli oppositori. Ma se l’america resta la prima potenza mondiale, è perché accanto al primato militare e a quello tecnologico conserva una straordinaria capacità di attrazione. Pensi alla rinascita delle grandi città, un tempo abbandonate dalla classe media e oggi restituite alla loro bellezza. All’ «information Technology», il boom della comunicazione, simboleggiato anche dalla «Silicon Prairie», la prateria del silicio in Kansas, dove si trovano le fibre ottiche più veloci del pianeta. L’indipendenza energetica dovuta a gas e petrolio. La guerra cibernetica che garantirà la supremazia americana sulla Cina (grazie anche alle navi Stealth, in grado di tenere sotto controllo i traffici nell’oceano Indiano in una sorta di riedizione segreta della Guerra fredda). E poi le nuove frontiere dei diritti dei gay, del controllo dei cambiamenti climatici, degli immigrati venuti dal Messico o dal Vietnam, del modello post-razziale, di cui è stato simbolo lo stesso Obama. È un concetto che può trovare ne L’aquila e la farfalla, il saggio di Maurizio Molinari pubblicato da Rizzoli nel 2013, in cui l’aquila è l’immenso apparato militare e produttivo degli Stati Uniti, mentre la farfalla è la forza della sua industria culturale, cinematografica, scientifica, tecnologica. Trump, che elogia i dittatori e critica gli alleati, non rappresenta un passo in avanti; ma l’america e il mondo digeriranno anche lui.