Corriere della Sera

Contratto chimici, primo test del patto della fabbrica

I sindacati: chiediamo 130 euro. Per i metalmecca­nici la sfida è sulla formazione

- Rita Querzè

Si è tenuto ieri a Roma il primo incontro per il rinnovo del contratto dei chimici. Nuovo appuntamen­to già fissato per settimana prossima: il 19 e 20 luglio. Si punta a chiudere in tempi brevi. Non sarebbe una novità: così è avvenuto anche con la scorsa tornata contrattua­le. Nel 2015 i chimici furono i primi a rompere gli indugi, con due mesi di anticipo rispetto alla scadenza, nonostante Confindust­ria fosse più propensa a subordinar­e i rinnovi a una riforma del modello della contrattaz­ione.

Adesso la riforma del modello c’è. È arrivata con la firma Le tappe

● Il 9 marzo scorso Cgil, Cisl, Uil e Confindust­ria hanno firmato le nuove linee guida sul rinnovo dei contratti

● Il primo contratto a essere rinnovato con le nuove regole sarà quello dei chimici di quello che impropriam­ente viene definito «patto della fabbrica», lo scorso 9 marzo. E i chimici hanno di nuovo una responsabi­lità importante: tradurre per la prima volta nero su bianco le nuove regole.

A differenza dei metalmecca­nici, i chimici oggi pagano l’aumento dell’inflazione in anticipo, in base alle previsioni Istat. Finora ogni anno hanno fatto una verifica. E, visto che l’inflazione è risultata inferiore rispetto alle previsioni, i soldi dati in più sono stati riassorbit­i all’interno del cosiddetto edr, elemento distinto della retribuzio­ne. Così alla fine i lavoratori non hanno visto decurtazio­ni rispetto a quanto era previsto.

L’intenzione è quella di continuare su questa strada. Magari con verifiche meno frequenti. Se l’impianto normativo è sostanzial­mente condiviso, il vero punto è stringere le viti dell’accordo sull’aumento retributiv­o. Il sindacato chiede 130 euro lordi di aumento di cui 95 sotto forma di Tem, trattament­o economico mimino. La Confindust­ria aspetta le categorie al varco. Le nuove linee guida sulla contrattaz­ione lasciano loro ampi gradi di libertà. Sul pagamento ex ante o ex post dell’inflazione, per esempio. Ma anche sulla definizion­e del cosiddetto «valore punto» la base su cui verranno applicati gli aumenti.

Intanto i metalmecca­nici sono alle prese con l’applicazio­ne del loro contratto. Che scade già a fine 2019. Quest’anno le aziende devono pagare 150 euro sotto forma di welfare, 200 l’anno prossimo. Il fondo Metasalute deve ancora entrare a regime. Ed entro l’anno vanno programmat­e le 24 ore di formazione «diritto soggettivo» per ogni lavoratore.

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Paolo Lamberti, classe 1952, dal giugno dell’anno scorso è il presidente di Federchimi­ca

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