Ora Grillo vuole abolire le carceri: tortura senza senso, stop al business
Opposizioni all’attacco: sconfessati Di Maio e Bonafede, cosa ne pensa Salvini?
Arriva a sorpresa il post di Beppe Grillo. E sembra rivolto a quella parte del M5S che comincia a provare forte disagio per le posizioni spiccatamente di destra della Lega, sui temi dell’immigrazione e della sicurezza.
Quasi tornando alle origini, il fondatore sul suo profilo Facebook scrive infatti che è ora di affrontare il tema delle pene alternative al carcere. Citando il rapporto annuale dell’associazione Antigone, Grillo sostiene che «il sistema punitivo che stiamo adottando è antico come il mondo, ma soprattutto non funziona». Soprattutto per quanto riguarda i recidivi «rinchiudere una persona per anni dentro una stanza, oltre a essere una tortura senza senso, non porta a nulla».
Un messaggio molto forte per un governo che dell’indurimento delle pene e del ricorso al carcere fa comunque una delle sue battaglie. «È chiaro — scrive invece Grillo — che servono mezzi alternativi», e citando un criminologo norvegese, Nils Christie, aggiunge che le carceri sono «un vero e proprio business», motivo per cui vanno cercate «misure alternative».
Parole che non vengono — almeno pubblicamente — né accolte né respinte da esponenti del Movimento, chiamato in causa da parecchi nell’opposizione per smentirle o comunque per fare chiarezza. Se infatti a Grillo arriva il plauso della stessa associazione Antigone — «Siamo d’accordo con lui, speriamo che con le sue parole convinca chi oggi al governo evoca certezza della pena e più carceri per tutti», sia dal Pd che da FI e FDI partono, per motivi diversi, gli attacchi. L’ex Guardasigilli Andrea Orlando si rivolge direttamente al suo successore, il ministro Alfonso Bonafede esponente proprio del M5S: «Ministro, ci sono molti elementi su cui riflettere! Cosa c’entra tutto questo con il parere espresso dal Senato sul decreto carceri?».
Sempre dal Pd, anche David Ermini, capogruppo in commissione Giustizia, incalza: «Il post di Grillo sulle carceri è la prova definitiva che il M5S ha rinunciato alle proprie idee per il potere» visto che è una «sconfessione» della linea Di Maio-bonafede sulle carceri.
Insomma, la contraddizione tra le posizioni politiche di Grillo e le decisioni che il partito è chiamato a sostenere in Parlamento rischiano seriamente di creare nuove tensioni, anche se più volte dai vertici del movimento si è specificato che il fondatore parla «a titolo personale». Ma già Edmondo Cirielli, di FDI, attacca: «Sono certo che il ministro della Giustizia smentirà le parole di Grillo, ribadendo come la sicurezza dei cittadini e il rispetto della legge siano i punti centrali dell’azione di governo della Lega. E sarebbe interessante anche sapere cosa ne pensa Salvini...».
Stesso sconcerto viene espresso da FI, con Luca Squeri: «Dall’azzeramento del lavoro, con il reddito per nascita, al Senato a sorteggio, fino al sistema giudiziario a “carceri zero”: Beppe Grillo è diventato il trionfo dell’irrealtà più superficiale. Quando i Cinque Stelle prenderanno le distanze dai deliri di un uomo di spettacolo sempre alla ricerca di provocazioni sarà sempre troppo tardi».
Sul suo blog Il sistema punitivo che stiamo adottando è antico come il mondo E non funziona