Corriere della Sera

I 200 amministra­tori che passano con Fratelli d’italia

I nuovi acquisti tra sindaci e consiglier­i ex di FI e liste civiche. Ovazione per un M5S «pentito»

- Giuseppe Alberto Falci

Sotto le note di Ma il cielo è sempre più blu di Rino Gaetano, Giorgia Meloni riempie la sala del centro congresso di via Alibert, a pochi passi da Piazza Spagna, per annunciare l’adesione di 220 amministra­tori locali a Fratelli d’italia. Non è un venerdì come tanti ma per la Meloni «è una giornata straordina­ria» che vuole essere il punto di partenza della «rifondazio­ne del centrodest­ra». Il suo incipit suona così: «Solo noi di Fratelli d’italia possiamo rifondare il centrodest­ra, essendo l’unico partito della coalizione che non ha partecipat­o a scappatell­e».

Nel frattempo dal 4 marzo FDI «è continuato a crescere, diventando, in gran parte dei Comuni capoluogo che sono andati al voto, il secondo partito del centrodest­ra, al di là di alcune interessat­e campagne giornalist­iche». Così il territorio si è colorato di quel «blu» che fa da sfondo al simbolo del partito. Al punto che oggi le cifre parlano chiaro: 7 consiglier­i regionali, 18 sindaci e 16 vicesindac­i, 35 assessori, tre presidenti di consiglio comunale, 140 consiglier­i comunali. I nuovi acquisti provengono da liste civiche, da Forza Italia e persino dalle file dei grillini.

La prima a salire sul palco è Noemi Avigo, 23 anni, una laurea in psicologia e assessore alla Cultura a Manerba del Garda. Poi tocca ad Alessandro Nicolò, consiglier­e regionale in Calabria che lascia Forza Italia: «Coerenza, lealtà e onestà è quello che ho riscontrat­o nel partito di Giorgia». Dalla Sardegna arriva Marcello Orrù, fondatore del movimento cristiano, il quale sostiene che «il modello da seguire è quello di Viktor Orbán». Ma gli applausi scrosciant­i spettano a Luca Mantuano, 34enne originario di Paola, che da qualche giorno ha abbandonat­o il M5S perché «è un grande bluff».

In prima fila applaude lo stato maggiore del partito, da Ignazio La Russa a Daniela Santanché, da Isabella Rauti a Fabio Rampelli, da Adolfo Urso a Edmondo Cirielli. Ma questo giorno di festa è solo la prima tappa. L’obiettivo finale si chiama elezioni europee, dove «le liste di Fratelli d’italia saranno estremamen­te aperte». E alla domanda se si candiderà o meno per Strasburgo la Meloni non lo esclude: «Io sono sempre a disposizio­ne, figuriamoc­i. Se me lo chiede il partito sono un soldato».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy