Corriere della Sera

Una «rainbow cake» per celebrare il centenario di Mandela

Il politico sudafrican­o era goloso di dolci e questa torta, inventata per lui, sarà la star della festa del 18 luglio

- Luca Bergamin

Nelson Mandela, di cui il 18 luglio l’intero Sudafrica festeggia il secolo dalla nascita, era ghiotto di dolci. Ogni volta che si recava in un ristorante o in un hotel gli chef inventavan­o un dessert che lo ingolosiss­e. Tra le tante ricette, quella che è entrata nella storia della gastronomi­a sudafrican­a è la «rainbow cake» creata al Table Bay Hotel, l’albergo e ristorante icona di Città del Capo, quando il neo presidente, il primo nero nella storia dell’ex colonia britannica, presenziò all’inaugurazi­one nel 1997. Da allora questa cheesecake composta da vari strati di crema al formaggio colorati con la frutta e ispirati all’arcobaleno — frutto della passione, papaia, more, mirtillo —, con sopra una decorazion­e al burro e glassa di cioccolata, è quella che più è entrata nel cuore e nella gola di Madiba, diventando un classico della cucina locale. Al Table Bay viene servita per il tè delle cinque, al quale hanno preso parte anche Michelle e Barack Obama quando vennero in visita ufficiale.

Le celebrazio­ni per il centenario di Mandela sono anche un’occasione per conoscere la multietnic­a cucina sudafrican­a, una mescolanza di tradizioni tribali africane, olandesi, indiane e britannich­e, che negli ultimi anni ha compiuto passi gigantesch­i sul piano della qualità degli ingredient­i e del design dei piatti. Una prova la si ha, sempre a Cape Town, pranzando al «The Granary», il ristorante sulla roof terrace di The Silo, un ex deposito di granaglie che ospita il nuovo museo di arte contempora­nea Zeitz Mocaa: verdure a chilometro zero, pesci bianchi pescati dell’atlantico, in particolar­e baccalà, guarniti da crema di avocado e chips di patate dolci con la buccia, e come alternativ­a vegan tartare di mandorla, capperi e fiori edibili. Sulla tavola ci sono sempre pane roti, samosa e curry, al termine del pasto il sorbetto di lime e maracuja, uno dei frutti nazionali. C’è più sensibilit­à anche nei confronti della selvaggina: stufato e barbecue di carne sono sempre meno frequenti anche nei pranzi domenicali del villaggio o durante i safari, sostituiti ad esempio da insalate con le noci macadamia o tabbouleh di quinoa rossa, cavolfiore, fagiolini, crumble di formaggio di capra e menta (squisita al Thornybush Reserve o al Makalali Lodge).

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La torta inventata al Table Bay Hotel di Città del Capo

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