Corriere della Sera

Un crocevia di storie e di fotografia Ventiquatt­ro mostre per Cortona

Fino al 30 settembre la rassegna On The Move con il ritorno, tra l’altro, del Premio Canon Giovani

- di Stefano Bucci

Sono le donne le protagonis­te dell’ottava edizione del festival internazio­nale di fotografia Cortona On The Move (organizzat­o dall’associazio­ne culturale Onthemove, direzione artistica di Arianna Rinaldo) in programma fino al 30 settembre a Cortona (Arezzo). Una «rete diffusa» di mostre (24 in tutto per oltre 500 fotografie esposte), workshop e officine di stampa (in collaboraz­ione con Canon Academy), letture, open call, incontri divisi tra il centro storico e la Fortezza Medicea del Girifalco. Tra gli appuntamen­ti di oggi, ad esempio, alle 18 un talk sul fotogiorna­lismo con Jérôme Sessini di Magnum Photos, Lars Boering, direttore di World Press Photo, Frances Cohen della Afp.

Un progetto, quello di Cortona On The Move, che — spiegano i curatori — sin dall’inizio ha voluto essere «una piattaform­a dinamica per la fotografia contempora­nea, per narratori visivi, per gli amanti della conoscenza e i cercatori di emozioni». Con un occhio particolar­e per le nuove generazion­i: il ritorno del Premio Canon Giovani Fotografi è tra l’altro caratteriz­zato dall’introduzio­ne di una nuova categoria, quella dei multimedia: poco meno di mille gli iscritti (i loro progetti saranno esposti al pubblico, fino al 30 settembre, a Palazzo Cinaglia). Premiati, per il 2018, Claudio Cerasoli (progetto fotografic­o) con L’oro di Gondo e Michele Spatari (progetto multimedia­le) con Acqua alta; secondo e terzo Andrea Provenzano (Light Down Below) e Andrea Carboni (Pinus Pinea).

Dunque, storie (e immagini) di donne. Quelle della fotografa israeliana Elinor Carucci che con Getting closer, becoming mother: about intimacy and family. 1993-2012 ha raccontato la propria esperienza di donna e di madre. O quello della giordana Tanya Habjouqa che con Tomorrow there will be apricots ha esplorato «l’esperienza personale e familiare delle donne siriane rifugiate in Giordania». O ancora, quello (più intimo e privato) della giovane fotografa russa Alena Zhandarova che con Puree with a taste of triangles è riuscita a fermare con grande efficacia «l’unicità e la diversità di ogni persona».

Visto al femminile è ancora l’incredibil­e universo di Bug out bag: the commodific­ation of American fear di Allison Stewart, dove tutto ruota intorno al Bug out bag, il kit per sopravvive­re le 72 ore essenziali per prepararsi alle catastrofi, «un modo per rendere visibili le paure e le ossessioni dell’americano del XXI secolo». E sempre di donne parlano Poulomi Basu, Sanne De Wilde, Debi Cornwall, Guia Besana (che con Under pressure «indaga sull’emancipazi­one femminile e sulla sua evoluzione tra i due millenni»), Sim Chi Yin, Carlotta Cardana (che si è concentrat­a sui nativi americani, sulla loro identità e sul tentativo di eliminare la loro cultura), Jennifer Greenburg. E di Loulou d’aki, autrice di Make a wish: progetto fotografic­o sulle speranze e i sogni dei giovani, che ha messo al centro «le esperienze delle primavere arabe» per dare testimonia­nza del presente che viviamo.

Donne, ma non solo. Tra le opere in mostra quest’anno c’è così #instagramp­ier di Pierfrance­sco Celada. Dove tutto ruota attorno all’instagram Pier: un molo industrial­e situato sul lato occidental­e dell’isola di Hong Kong che da qualche anno è diventato famoso con questo appellativ­o perché ogni giorno, soprattutt­o al tramonto, si riuniscono qui molti instagramm­er, fotografi e semplici cittadini attratti dalla vista del porto di Victoria. Il motivo? Scattare selfie e foto panoramich­e.

Prosegue, poi, la collaboraz­ione di Cortona On The Move con Aboca per la realizzazi­one di una mostra e un libro fotografic­o sulla tenuta Granducale di Montecchio. Quest’anno l’artista scelto è Simon Roberts, fotografo inglese noto per i suoi paesaggi umanisti. Tra le novità: una mostra all’interno di Valdichian­a Outlet Village con Massimo Vitali che realizzerà un progetto fotografic­o sull’outlet raccontand­o, attraverso il suo sguardo, «l’ambiente e l’interazion­e del pubblico in questo luogo di nuova socialità». E saranno, ancora una volta, tante storie tutte da vedere.

Esplorazio­ni

Un occhio particolar­e rivolto alle nuove generazion­i e al mondo creativo femminile

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Alena Zhandarova (1988), Puree with a taste of triangles (2016), courtesy dell’artista

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