Corriere della Sera

La perfezione

Il maestro della Croazia che lavora per la squadra e non ha mai paura di sbagliare un rigore

- Luca Valdiserri

Non è alto, non è pieno di muscoli e non corre come il vento ma forse è proprio questo che spinge le persone «normali» a tifare per lui. In quanto a corsa, poi, basta intendersi. Nessuno al Mondiale ha percorso più chilometri di Luka Modric: 63. Il problema degli avversari è che non si limita a correre. Passa, dirige, inventa, dà leadership, crea, segna. Finora ha tirato male soltanto i rigori: uno parato da Schmeichel nei supplement­ari contro la Danimarca e due segnati tra mille paure, dopo i 120’, sempre contro i danesi e contro la Russia.

Non si può essere perfetti ma l’«hrvatski maestro», come lo chiamano in patria, ci va vicino. Se dovesse conquistar­e il Mondiale vincerà di sicuro anche il Pallone d’oro, ma, come ha detto ieri l’amico Ivan Rakitic, «se pensate che gli interessi un premio individual­e non lo conoscete proprio». Lo stesso Rakitic che, dopo l’errore di Modric dal dischetto contro la Danimarca, ha radunato tutti i compagni a centrocamp­o e ha fatto loro questo discorso: «Luka ci ha tolto dai guai un’infinità di volte, adesso è arrivato il momento di fare qualcosa per lui». Il quinto rigore, quello con il pallone che pesava come marmo, l’ha tirato e segnato proprio Rakitic.

A 18 anni Mbappé è stato pagato 180 milioni di euro per il trasferime­nto dal Monaco al Paris Saint Germain. Alla stessa età Modric è stato nominato miglior giocatore del campionato bosniaco perché la Dinamo Zagabria lo riteneva troppo esile — dopo che era già stato scartato dall’hajduk Spalato — e lo aveva mandato a farsi le ossa allo Zrijnski, la squadra croata di Mostar, arcirivale dei musulmani del Velez nella città divisa dal ponte come se fosse un muro. La Dinamo l’ha recuperato per vincere una striscia di scudetti e quindi venderlo per 21 milioni di euro al Tottenham. Esattament­e il doppio l’ha poi pagato il Real Madrid per il miglior affare prezzo/qualità di Florentino Perez.

Di Modric e della sua storia di sangue — con il nonno ucciso dai paramilita­ri serbi — è stato scritto in lungo e in largo. Lui non ne vuole parlare, perché i sentimenti veri restano dentro e non vanno diluiti con le parole. Il bambino scheletric­o, però, è diventato uomo e se ne è accorta, quando era troppo tardi, l’inghilterr­a: «Non ci ha rispettato. Credevano fosse tutto facile, pensavano di avere già vinto. E invece abbiamo giocato meglio e siamo andati in finale noi».

Will Smith, che domani canterà l’inno dei Mondiali nella cerimonia di chiusura, ha detto che Cristiano Ronaldo è il calciatore «più cool» in circolazio­ne, ma ha fatto capire che domani tiferà Modric. «Perché negli Stati Uniti stiamo sempre con gli underdog, gli sfavoriti». Forse, da americano, non sa che l’underdog ha vinto quattro Champions League. E il titolo di miglior giocatore del campionato della Bosnia-erzegovina.

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Luka Modric, 32 anni, al Real Madrid dal 2012
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Regista Luka Modric, 32 anni, al Real Madrid dal 2012 (Ap)

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