Corriere della Sera

Se i tifosi esultano in differita tv

- Stefano Montefiori

Nell’epoca in cui si è PARIGI capaci di togliere il saluto a chi rivela i colpi di scena di una serie tv, i francesi temono lo spoiler più clamoroso: i vicini che urlano per un gol — preso o subito, chi lo sa — che tu ancora non hai visto. C’è Pogba tranquillo con la palla a centrocamp­o, e all’improvviso dal bar sotto casa o dal piano di sopra arriva il terremoto dei momenti decisivi. Che sta succedendo? Devi aspettare alcuni lunghissim­i secondi — da 5 a 15 — per capire se Pogba ha accelerato e ha fatto un gran gol da fuori area, o se gli avversari hanno segnato in contropied­e. È uno scenario che si è ripetuto in tutte le partite più importanti, quelle trasmesse sia da «Tf1» sia da «bein»: gli schermi non sono sincronizz­ati, le immagini e l’audio arrivano sui televisori con una differenza di qualche secondo. Svanisce l’effettocom­unione della diretta, siamo tutti un po’ in differita. È un fenomeno non nuovo, ma quest’anno si nota di più, forse perché la differenza è aumentata. Dipende da tanti fattori: se la tv prende il segnale dal digitale terrestre (più veloce) o dalla «box» del provider internet (più lento specie se via Adsl e non fibra ottica), e se si è sintonizza­ti sul canale in chiaro Tf1 (più veloce) o sulla paytv bein (immagine più definita, fino a 4K, ma più lenta). Domani, dalle finestre aperte, si sentiranno i francesi gioire o disperarsi. Tutti insieme, ma non all’unisono.

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