Corriere della Sera

Il ruolo di Moavero Così ha aiutato il capo del governo a uscire dall’ombra

Il ministro degli Esteri in asse col premier ha lavorato alla lettera ai partner europei

- di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini

Adesso non è più Salvini contro tutti, adesso è il governo che chiama in causa l’europa, chiede un’assunzione di responsabi­lità unitaria immediata del dramma delle migrazioni e ottiene un primo, inconfutab­ile risultato. «Finalmente l’italia inizia ad essere ascoltata davvero» esce dall’ombra Giuseppe Conte annunciand­o, alle otto di sera, l’esito positivo del pressing italiano.

«Volere è potere, io non mollo» esulta su Facebook un Salvini molto soddisfatt­o per un risultato che non ha esitato a definire «storico». E il presidente del Consiglio in modalità social si prende la sua parte di merito. Parlando su Facebook in prima persona, l’«avvocato del popolo» accredita «scambi telefonici e scritti con i 27 leader europei». Difficile che sia bastato l’sms al presidente Emmanuel Macron, ma intanto la Francia come Malta accoglierà 50 migranti. Spagna e Portogallo potrebbero fare altrettant­o, stabilendo un precedente importante e realizzand­o per la prima volta l’unità e la «solidariet­à concreta» auspicate dall’italia. Più restìa la Germania, visto che alle 21.30 Conte non era ancora riuscito a parlare con Angela Merkel.

Evidente lo sforzo del premier di smantellar­e l’immagine di un capo di governo ridotto a portavoce dei due principali azionisti del governo. La vicenda non è finita e c’è sempre il rischio di una drammatica escalation di partenze e arrivi a tenere alte le preoccupaz­ioni. Eppure ieri a Palazzo Chigi si respirava un’aria quasi euforica, generata dalla convinzion­e di aver fatto la cosa giusta.

Prima la decisione di Salvini di trasbordar­e i migranti su due navi militari, come anticipato dal Corriere. Poi la «lunga e cordiale» telefonata con il premier, in cui il ministro dell’interno ha insistito sulla necessità di tenere chiusi i porti italiani. Infine la missiva del premier ai presidenti del Consiglio e della Commission­e europei, Donald Tusk e Jean-claude Juncker, per spronarli a dare seguito immediato alle conclusion­i del Consiglio europeo del 28 giugno. Una novità, perché la prassi consolidat­a vuole che i leader della Ue si mettano in moto solo nel medio, lungo periodo.

La lettera, con cui l’italia ha posto l’aut aut ai partner europei incassando la prima vittoria, è nata fra Palazzo Chigi, il Viminale e la Farnesina e sotto l’occhio attento del Quirinale. Tra le righe si intravede la mano esperta di meccanismi europei del ministro Enzo Moavero Milanesi, che per ore ha limato le virgole del testo in asse con Conte.

A incassare il dividendo in termini di consensi sarà prima di ogni altro Salvini, ma il premier e i ministri hanno ringraziat­o Moavero per il successo dell’iniziativa diplomatic­a. L’inquilino della Farnesina ha avuto un ruolo chiave di ideazione e mediazione. Sua la scelta di un passo formale che, pur evitando strappi e temperando le forzature salviniane, esprimesse l’urgenza di una accelerazi­one e mettesse l’europa alla prova della coerenza.

Luigi Di Maio approva, Danilo Toninelli pronostica lunga vita all’esecutivo e la soddisfazi­one investe anche la capacità comunicati­va del governo. Oltre ad aver segnato un primo punto in Europa, Conte ha voluto mostrare sul piano interno concretezz­a e tempismo, nel tentativo di riequilibr­are l’immagine di un governo tutto parole al vento e gesti dimostrati­vi. Smussata da intemperan­ze e accessi verbali, la «linea della fermezza» del vicepremie­r leghista è ora la stessa dell’esecutivo. «Non possiamo mostrare debolezze», ha insistito Salvini, prendendos­i il merito di «oltre 27 mila sbarchi in meno» rispetto allo scorso anno. In questo quadro riveste un’importanza strategica il fatto che una parte dei migranti sia stata trasbordat­a sul pattugliat­ore Protector, che appartiene alla missione Ue Frontex. Per il Viminale «è un precedente fondamenta­le», perché rende visibile come il soccorso sia un affare comunitari­o. Al Viminale però l’allarme rosso resta. Scafisti e trafficant­i di anime hanno ripreso i loro affari con barconi di grandi dimensioni, capaci di ospitare centinaia di disperati. La frequenza degli arrivi ha quasi il sapore di una sfida, tanto che il ministero dell’interno ha coinvolto i servizi per analizzare il problema.

La voce unica

La linea della fermezza del Viminale è diventata così quella dell’intero governo

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Il documento La lettera inviata ieri dal premier Conte ai vertici Ue
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A sinistra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, 53 anni, con il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, 63 anni. Entrambi hanno giurato lo scorso 1 giugno quando si è insediato il governo basato sull’alleanza M5s-lega
(Reuters)
Sintonia A sinistra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, 53 anni, con il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, 63 anni. Entrambi hanno giurato lo scorso 1 giugno quando si è insediato il governo basato sull’alleanza M5s-lega (Reuters)

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