Spoglie di Cherubini, l’appello di Muti diventa petizione
L’appello del maestro Riccardo Muti non è caduto nel vuoto. Il Teatro del Maggio l’ha fatto suo e ha lanciato una raccolta di firme per chiedere al presidente Sergio Mattarella che le spoglie del compositore fiorentino Luigi Cherubini tornino in Italia e siano traslate dal cimitero parigino di Père-lachaise alla Basilica di Santa Croce a Firenze.
Dopo le parole pubbliche di Muti di qualche giorno fa — «il presidente della Repubblica, il ministro della Cultura chiamino Macron; e Macron il direttore del camposanto dove riposano le spoglie di Cherubini, perché possano tornare dove debbono, nella Basilica di Santa Croce, dove la sua tomba è spoglia e vuota» —, venerdì è partita l’iniziativa, in occasione della seconda recita di Macbeth al Teatro del Maggio, diretta appunto da Muti, primo firmatario assieme al sindaco di Firenze Dario Nardella e al sovrintendente Cristiano Chiarot.
Oltre a loro, più di cinquecento persone del pubblico hanno sottoscritto immediatamente la petizione. «Questa battaglia mi sta molto a cuore — aveva detto Riccardo Muti sul palcoscenico al termine della prima di Macbeth, lo scorso 11 luglio —. Cherubini è stato uno dei più grandi compositori italiani: anche Beethoven lo definì il più grande del suo tempo. Per questo mi piacerebbe che le sue spoglie fossero conservate nella sua città, dove c’è già un sarcofago meraviglioso, ingiustamente vuoto».
E ancora: «Sappiamo, da musicologi importanti, che Cherubini negli ultimi anni della sua vita espresse il desiderio di tornare a Firenze, ma non ci riuscì. Mi piacerebbe che tutta la città si unisse in questa richiesta: forse in questo modo potremmo farcela. Se riuscissimo in questa impresa prometto di eseguire, insieme all’orchestra e al Coro del Maggio, all’interno della Basilica di Santa Croce, il Requiem in re minore del compositore».
Un impegno ribadito anche l’altra sera, quando il direttore, al termine della recita, ha chiesto al pubblico di Firenze di firmare la petizione. (r.s.)