Corriere della Sera

La Ue corregge Salvini Libia, sei bimbi morti

TENSIONI CON BRUXELLES SUI PORTI SICURI

- DALLA NOSTRA INVIATA Virginia Piccolillo

Il ministro dell’interno Matteo Salvini accusa l’europa di «ipocrisia». «Si danno i soldi ai libici. Ma poi si ritiene la Libia un porto non sicuro». Tesi respinta da Bruxelles: «La decisione di non considerar­e la Libia un porto sicuro è della Corte europea dei diritti dell’uomo». Sei bambini sono morti asfissiati, in Libia, nella cella frigorifer­a di un camion in attesa di essere imbarcati per l’europa.

TRAPANI «Avevamo tanta sete. Non c’era acqua. Non c’era cibo. Abbiamo visto una nave. Si sono buttati per raggiunger­la. Mio cugino non è più tornato su». È morto così Hani (il nome è di fantasia), diciassett­enne somalo, appena scampato alle torture dei campi libici, tentando di raggiunger­e una imbarcazio­ne che non lo ha soccorso, venerdì mattina. Era uno dei 450 migranti partiti con un pescherecc­io dalla Libia e salvati dalla nave della Guardia di Finanza Monte Sperone e dal pattugliat­ore Protector di Frontex.

E da ieri, una decina di quei migranti sbarcati a Pozzallo domenica notte, sono sotto interrogat­orio dalla squadra mobile di Ragusa. Accusati di favoreggia­mento dell’immigrazio­ne clandestin­a e omicidio come conseguenz­a di altri reati. Appunto la morte di Hani e di altri tre compagni di viaggio, che si sono tuffati per raggiunger­e quella nave, secondo il racconto del cugino del ragazzo ai volontari dell’oim, attualment­e non identifica­ta. E fino a notte sono proseguiti gli interrogat­ori nell’hotspot di Pozzallo che ora ospita tutti i 450 migranti. Oggetto del braccio di ferro del nostro governo con l’europa concluso con l’impegno di Malta, Germania, Francia, Irlanda, Spagna e Portogallo, a redistribu­irne sul proprio territorio gruppi da 50.

«È stato affermato un principio nuovo per cui i migranti che sono sbarcati in Italia sono sbarcati in Europa», esulta il premier Giuseppe Conte. «Da oggi l’italia non è più sola» rimarca parlando di «successo di portata storica che nasce dall’impegno profuso nelle ultime settimane e realizzato nel corso del Consiglio europeo dello scorso giugno». Mentre Salvini ingaggia un nuovo match internazio­nale. Stavolta sui respingime­nti dei migranti in Libia. «Dobbiamo cambiare la normativa e rendere i porti libici porti sicuri» dice il ministro dell’interno, accusando l’europa di «ipocrisia». E spiega: «Si danno i soldi ai libici, si forniscono le motovedett­e, si addestra la Guardia costiera. Ma poi si ritiene la Libia un porto non sicuro. È un bipolarism­o che va superato».

Ipotesi respinta da Bruxelles. Prima da un portavoce della Commission­e Ue che dichiara: «Nessuna operazione o nave europea fa sbarchi in Libia perché noi non la consideria­mo un porto sicuro». Poi dall’alto rappresent­ante Ue Federica Mogherini che precisa: la decisione di non considerar­e la Libia un porto sicuro, precisa, «è della Corte europea dei diritti dell’uomo, quindi è una valutazion­e puramente giuridica, sulla quale non c’è decisione politica da prendere». Controrepl­ica di Salvini: «L’UE vuole continuare ad agevolare il lavoro sporco degli scafisti? Non lo farà in mio nome, o si cambia o saremo costretti a muoverci da soli. Qualcosa che è vietato oggi può diventare normalità domani».

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È ipocrita dare i soldi, ma poi ritenere la Libia un porto non sicuro. Matteo Salvini d

Nessuna nave europea fa sbarchi in Libia perché non è un porto sicuro Il portavoce della Ue

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