Corriere della Sera

CR7 a Torino

Il giorno di Ronaldo «Sono venuto qui per lasciare il segno»

- Di Sconcerti e Timossi alle pagine e

Ronaldo carico come una molla «Mi piacciono da sempre le sfide Voglio fare la storia della Juve»

TORINO Nel Paese dei «rottamator­i» è planato un uomo di 33 anni che da oggi guadagna 60 euro al minuto e vuol mettere le cose in chiaro: sono qui per farvi vedere chi sono, ancora. Lui non ne ha fatto (principalm­ente) una questione di quattrini, ha deluso chi pensava che Cristiano Ronaldo flirtasse con la Juve solo per strappare a Florentino Perez un aumento di stipendio.

CR7 no, lo promette: «Penso al presente e mi godo il calcio. Sono ancora molto giovane e mi sono sempre piaciute le sfide: non sono venuto qui in ferie e voglio lasciare un segno nella storia della Juve». Perché a 33 anni, nel businness del pallone, puoi decidere di mollare la presa pensando alla pensione. Lui no, «è carico come una molla», confidano i compagni che lo hanno incontrato: Sturaro, il primo, sul campo della Continassa; Pjanic, che negli spogliatoi

So che la Champions è un trofeo che tutte le squadre vogliono vincere Non è una ossessione, è un sogno

alza con lui i pollicioni e Chiellini, il capitano, che lo abbraccia. Lo stringe forte anche Allegri e all’allenatore scappa un sorriso, quelli che vedi in faccia a chi ha appena vinto 117 milioni alla lotteria.

La giornata è stata lunga, doveva essere perfetta, lo è sembrata. C’erano i tifosi partiti all’alba. Alle 8 già stazionava­no davanti alle transenne che circondava­no l’allianz Stadium, dove il campione stava sostenendo le visite mediche. Lui che esce, alza il pollice, sorride, cerca di intuire che può fare e capisce che può andarli a salutare. Stringe le mani, non le schiva, ne afferra un paio al volo, nel mucchio selvaggio che sta davanti a lui, firma subito gli autografi sulla nuova maglia, dribbla rapido il giovanotto che gli porge la spalla di un’anonima t-shirt bianco chiedendo «fammi il 7 qui sopra». Sta fuori un paio di minuti, sembrano attimi destinati a riempire, non a deludere. E tutto pare spontaneo. Anche quel «Giuve/giuve» che il portoghese canticchia. O come quando, molte ore dopo, alle 18.31, Ronaldo entra nella sala «Gianni e Umberto Agnelli» dello Stadium. Beppe Marotta gli fa cenno «vieni, vieni avanti». Poi l’ad si defila con il presidente Andrea Agnelli, sul palco con il marziano si siede Fabio Paratici, il direttore sportivo che ha lanciato l’operazione, entrata nel vivo «quando abbiamo iniziato a parlare di Cancelo». Poi tocca a lui, un uomo da 73.480.562 follower su Twitter (rilevati alle 21 di ieri sera, dopo la presentazi­one), ma forse di cose così per lui se ne occupano altri. Perché Cristiano non cinguetta, comunica. C’è una frase che ripete due volte: «Le cose succedono naturalmen­te, come dico sempre». Risponde così quando gli chiedono se con la Juve vuole vincere il sesto pallone d’oro. Lo ripete quando gli domandano della Champions. Lui non promette, ammette: «So che è un trofeo che tutte le squadre vogliono vincere, non è un’ossessione, ma un sogno. Punteremo a tutti i trofei». Sorride (molto divertito) alla domanda: la Juve è stata l’unica squadra che lo voleva quest’estate? «Sì», secco, come un destro sotto l’incrocio. Spiega che «non è stato facile lasciare il Real», ma quello con la Juve «è stato un passo in avanti ed è stato facile scegliere il miglior club italiano».

Torna all’applauso dei tifosi bianconeri dopo il suo gol in rovesciata, il 3 aprile, in Champions, allo Stadium: «Mi hanno molto colpito, non sono stati decisivi, ma è stato un dettaglio e i dettagli contano». In prima fila sorridono il figlio Cristiano junior e la fidanzata Georgina. Mamma Maria Dolores quasi si commuove, dice che non abiterà a Torino, ma tornerà a Funchal. Mentre Ronaldo sta ancora cercando casa: la sua prima notte a Torino l’ha passata alla Mandria, ma nella tenuta ancora non si trova una giusta sistemazio­ne. Forse CR7 cercherà un attico in centro. Intanto vola via, tornerà a fine mese. A 33 anni c’è sempre un viaggio da ricomincia­re.

Gli applausi degli juventini dopo il gol in rovesciata? Un dettaglio ma i dettagli contano

al presente e mi godo il calcio. Sono ancora giovane e mi sono sempre piaciute le sfide

Non è stato facile lasciare il Real Madrid ma venire alla Juve, il miglior club italiano, è un passo in avanti

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 ?? (Ansa) ?? Vincente Cristiano Ronaldo, 33 anni, 6 stagioni al Manchester United e 9 al Real Madrid con un palmares di 5 titoli nazionali e 5 Champions League
(Ansa) Vincente Cristiano Ronaldo, 33 anni, 6 stagioni al Manchester United e 9 al Real Madrid con un palmares di 5 titoli nazionali e 5 Champions League
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