«Non credete alla maternità impossibile»
L’8 luglio Pasquale ha compiuto un anno. Appena nato era un gigante, pesava 4 chilogrammi e 100, crescendo ha mantenuto percentili al di sopra della media. Ha deciso di lasciare il grembo materno dopo 41 settimane e 3 giorni. Doveva essere un parto naturale invece è stato necessario il cesareo. Tante circostanze speciali per super Pasquale che non sarebbe dovuto nascere a causa di un difetto di traslocazione cromosomica che rendeva gli embrioni incapaci di ancorarsi. La diagnosi preimpianto eseguita all’european Hospital, nel centro diretto da Ermanno Greco ha permesso di superare gli ostacoli grazie a un’analisi dettagliata degli embrioni. Su 12, solo 3 sono risultati sani, due congelati, uno è stato avviato verso la vita. Ed era quello di Pasquale. Teresa, la mamma, oggi ha 38 anni e ricorda i momenti bui condivisi con il marito Angelo: «Siamo napoletani e abbiamo cominciato dalla nostra città, in una clinica privata, esperienza pessima. Angelo era preoccupato e mi esortava a mollare perché le cure per la donna sono pesanti e le delusioni bruciano. Ma io sentivo che ce l’avremmo fatta. Mio marito ogni sera quando torna a casa guarda Pasquale, piange e mi ringrazia per non aver deciso di desistere. Siamo felici e alle donne che sognano la maternità ritenuta impossibile dico: provateci, sarete ricompensate. I bambini illuminano l’esistenza, comunque arrivino».
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