Grimaldi ordina 12 navi «Autostrade del mare per la competitività»
«Un camion nord- sud costava mille euro, ora la metà»
La storia
● Fondato nel 1947 a Napoli, il gruppo Grimaldi iniziò l’espansione al di fuori del bacino del Mediterraneo nel 1969, con l’avvio del trasporto di auto Fiat in Gran Bretagna. Dal 2000 svolge anche un servizio passeggeri con il marchio Grimaldi Lines MANDURIA (TARANTO) La logistica complessa per dimezzare i costi di trasporto. E innescare uno sviluppo che dagli operatori si diffonda fino all’utente finale. È il messaggio che parte dalle campagne di Manduria, comune in cui si intersecano le tre province salentine di Brindisi, Lecce e Taranto e per questo non facilmente raggiungibile. Ma se a moderare l’evento (il primo nella nuova dimora estiva pugliese, con vigneti annessi) è Bruno Vespa — proprietario dal 2015 della cinquecentesca Masseria Li Reni, riportata agli antichi fasti grazie a radicali interventi di restauro conservativo — allora vi partecipano governo centrale, regionale, imprenditori e manager pubblici, chiamati dall’associazione Alis che si occupa di logistica integrata (che presto lancerà un fondo ad hoc).
Il Sud, oggetto del convegno, è oggi ancor più che in passato sotto la lente di osservazione di Vespa: «Il mio prossimo libro sarà sul Regno delle Due Sicilie. Ho scoperto che una delle ragioni perché il Sud preunitario non aveva strade e ferrovie adeguate è perché per i trasporti si preferiva il mare. Ci stiamo tornando». Non certo per motivi romantici, ma perché è più conveniente. Come spiega Emanuele Grimaldi, presidente dell’omonimo gruppo. «Le autostrade del mare nascono con i fenici, ma sono ancora attuali. Perché chi vuole trasportare su strada oltre i 500 chilometri non è competitivo. Questo non significa che i camion non servono: per trasportare da punto a punto servono, eccome. Ma occorrono sinergie. Oggi oltre il 50% dei trasporti tra Spagna e Italia è via nave, quando io ho iniziato era zero. E se un camion dal nord al sud dell’italia costava oltre mille euro, oggi con la logistica complessa costa la metà. Per questo abbiamo ordinato 12 navi con il doppio della capacità delle migliori navi esistenti al mondo. Verranno consegnate tra due anni, ma al cantiere Jinling ho fatto una proposta, proprio oggi: gli offrirò 10 mila Al timone Emanuele Grimaldi, presidente del gruppo: chi vuole trasportare su strada oltre i 500 chilometri non è competitivo dollari al giorno in più per ogni nave se riuscirà a consegnarmele prima». Perché in ballo c’è un investimento complessivo per 1 miliardo e non si può aspettare. Al fianco di Grimaldi c’è Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia: «Cerchiamo di fare le cose in grande, come lo spazioporto di Grottaglie, ma poi la rete dei piccoli interessi è fortissima nel Paese e riesce a bloccare o a far lievitare i costi delle strade».
Qualcosa, però, si muove, anche a Bari e Taranto. Per il porto dello Ionio, come spiega Sergio Prete, presidente dell’autorità di sistema portuale Mar Ionio, «è arrivata una proposta, dopo anni di attesa, di un gestore per i terminal container, quella di Yilport». E a Bari «il trasporto dei rotabili è cresciuto del 36% — come spiega Ugo Patroni Griffi, presidente dell’autorità di sistema portuale Mar Adriatico meridionale — anche grazie ad accordi come quello di Grimaldi con la compagnia di navigazione turca Un ro-ro che permette a un camion di andare dalla Turchia alla Spagna, passando per la Puglia, con 1.600 euro». Musica per le orecchie di Giuseppina Castiello, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega al Sud. Una leghista-napoletana, inimmaginabile fino a qualche anno fa: «Il Nord cresce se cresce il Sud. E bisogna partire dal gap infrastrutturale che va colmato». Gli imprenditori lungimiranti ci stanno già pensando senza aspettare la politica.
L’investimento
Il piano ha il valore di circa un miliardo, comprensivo degli investimenti ambientali